Vendita smartphone usato, occhio alla truffa: come riconoscere il pericolo

L’ultima truffa in ordine di tempo è quella relativa alla vendita di smartphone usati. Ecco come riconoscere il raggiro.

Autorità e forze dell’ordine non smettono di mettere in guardia contro il fenomeno delle truffe, una pratica sfortunatamente facilitata dalla diffusione di internet. Da tempo si parla di un vero e proprio boom delle truffe online, propiziate dall’anonimato del web che offre innumerevoli possibilità di camuffamento ai malfattori.

Truffa dello smartphone usato come riconoscerla
Inganni e raggiri: la truffa questa volta ha coinvolto l’acquirente di uno smartphone usato – abruzzo.cityrumors.it

L’ultima truffa in ordine di tempo riguarda la vendita degli smartphone usati. Questi dispositivi elettronici ormai sono diventati compagni inseparabili della nostra quotidianità. Hanno però il “difetto”, se vogliamo chiamarlo così, di costare non poco. Di conseguenza si cerca di risparmiare qualche soldo rivolgendosi al mercato dell’usato.

Purtroppo però a volte può esserci in agguato una sgradita sorpresa. I truffatori infatti cercano di guadagnare credito agli occhi della loro vittima presentandosi come rappresentanti di qualche istituzione. In questo modo sono certi di conquistare la fiducia altrui. Vediamo cosa hanno architettato questa volta.

Vendita smartphone usato: come riconoscere il pericolo della truffa

Si è trovato proprio davanti a una brutta sorpresa un acquirente che pochi giorni fa ha comprato un iPhone 15 su una piattaforma di messaggistica. Il venditore lo ha tratto in inganno dicendogli di essere residente nella provincia di Macerata e presentandosi come un carabiniere di nome “Claudio” in servizio alla stazione di Civitanova.

Vendita smartphone usato come funziona la truffa
Il truffatore si è presentato alla sua vittima millantando di essere un carabiniere – abruzzo.cityrumors.it

Proprio nei pressi della stazione gli aveva dato appuntamento per la consegna dello smartphone, per il quale si era fatto già versare 650 euro attraverso una ricarica Postepay. L’acquirente era stato rassicurato dalla foto in divisa che appariva nel profilo della chat di messaggistica. Ingannato dal clima di fiducia abilmente creato dal truffatore, non ha esitato a eseguire la ricarica prima di presentarsi all’appuntamento, come pattuito.

Sul luogo convenuto però non si è presentato nessuno. Avendo capito di essere stato truffato, l’uomo si è rivolto ai carabinieri di Montegranaro per sporgere denuncia. I militari dell’Arma hanno fatto subito partire le indagini riuscendo a risalire, grazie all’analisi dei tabulati telefonici e della documentazione bancaria, a due persone coinvolte nella truffa.

Gli uomini denunciati per truffa alla procura di Fermo, entrambi pregiudicati, sarebbero due trentenni residenti in provincia di Taranto. Questo caso, come altre vicende collegate ai raggiri online, suggerisce prudenza e sottolinea l’importanza di verificare sempre l’autenticità delle offerte commerciali presenti in rete. Come ricordano le forze dell’ordine, le segnalazioni di frodi sono in costante aumento e la prevenzione è cruciale nel contrastare crimini come questi. 

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