Trivelle nell’Adriatico, respinto il ricorso dei Comuni: ora Eni può agire

La concessione resta nonostante la battaglia portata avanti dai Comuni, l’intervento di Eni sull’Adriatico è stato ritenuto congruo 

Al largo della foce del fiume Tronto, tra le Marche e l’Abruzzo, esistono una serie di trivelle che stanno scavando nell’oceano alla ricerca di risorse fondamentali per l’Italia. La stragrande maggioranza di proprietà dell’Eni, negli ultimi anni sono state motivo di discussione soprattutto per gli abitanti del Teramano che ne discutono il negativo impatto sull’ambiente.

Trivella nell'Adriatico
Trivelle nell’Adriatico, respinto il ricorso dei Comuni: ora Eni può agire (Ansa Foto) – Abruzzo.cityrumors.it

Sono stati proprie questi – entrando maggiormente nello specifico i Comuni di Martinsicuro, Alba Adriatica, Pineto e dalla Provincia di Teramo – ad aver dato il via a una battaglia che probabilmente erano consci che avrebbero perso in partenza. Una battaglia che li aveva visti opporsi duramente all’autorizzazione conferita a Eni per l’apertura di un nuovo pozzo.

Un’altra trivella nel Mar Adriatico era una decisione inaccettabile, al punto che gli stessi Comuni che abbiamo appena citato, aveva deciso di muoversi concretamente andando a presentare un ricorso ufficiale al Consiglio di Stato per la rimozione del permesso concesso a Eni, con il sogno di interrompere l’uso di trivelle sull’Adriatico.

Un sogno che si è spento, anzi, che è sprofondato negli abissi, negli stessi dove con le trivelle a breve andrà anche Eni per riuscire ad aprire un nuovo pozzo di gas naturale di cui poter usufruire in un momento storico che possiamo definire particolare e delicato soprattutto in tal senso.

Un nuovo impianto nell’Adriatico

Ovviamente, il ricorso dei Comuni teramani è stato rispedito al mittente, per la seconda volta consecutiva. Il ‘no’ del Consiglio di Stato, infatti, si è rivelato una batosta per i teramani che già qualche tempo prima avevano fatto un tentativo – ma senza successo – con il Tar del Lazio.

Trivella Eni
Un nuovo impianto nell’Adriatico (Ansa Foto) – Abruzzo.cityrumors.it

Insomma, una decisione confermata a più riprese quella del Ministero dell’Ambiente, del dicastero della cultura e della commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale di concedere le autorizzazioni richieste alla società Eni. Quest’ultima ora potrà finalmente procedere con la realizzazione del nuovo impianto.

La zona marittima indicata dovrebbe esattamente tra le due regioni Marche e Abruzzo. Più precisamente, per rendere l’idea, la struttura dovrebbe essere costruita esattamente di fronte ai Comuni costieri di San Benedetto del Tronto e Martinsicuro. Qui verrà scavato il pozzo identificato come Vla D/1 DIR, che verrà connesso alla piattaforma già esistente Vla D/1 AG.

LEGGI ANCHE… Amministrative in Abruzzo: sei i comuni al voto

Questa concessione di estrazione di gas naturali è stata denominata B.C8.AG ed è affidata come detto a Eni, ma anche alla azienda Adriatica Idrocarburi. I giudici amministrativi hanno ritenuto quest’intervento conforme alla normativa vigente e rispetta i vincoli paesaggistici e ambientali e compatibile con gli obiettivi di sicurezza energetica nazionale. Da qui l’ok definitivo.

Gestione cookie