Tortoreto. “Non bastano eventi spot per fare di Tortoreto una città turistica e a misura di famiglia, ma serve anche un’attività informativa, preventiva e di presidio delle forze dell’ordine sul territorio visto che non ci sono turni serali da parte della polizia locale”.
E’ quanto dichiara il consigliere Libera D’Amelio a nome del gruppo Tortoreto Più a commento della preoccupazione che serpeggia nella comunità tortoretana per la raffica dei cosiddetti “furti su commissione”, ovvero auto smontate e alleggerite da pezzi di ricambio da parte di una banda in azione da alcune notti in via Archimede e in altre zone della cittadina. “Si dipinge Tortoreto come un’isola felice, a misura d’uomo senza ombre di microcriminalità, ma i fatti recenti dimostrano il contrario e soprattutto mettono in evidenza la totale assenza della politica in attività necessarie e doverose quali: l’implementazione dell’illuminazione pubblica, l’installazione di un sistema capillare di telecamere di sorveglianza e soprattutto la concertazione ai tavoli prefettizi di una maggiore presenza di forze di polizia sul territorio”.
Secondo la D’Amelio il verificarsi di questi furti all’inizio della stagione estiva, a ridosso della appena trascorsa Notte Rosa dei bambini – che purtroppo non pare abbia saputo intercettare il consenso di tutte le attività imprenditoriali locali – bene non fanno all’immagine di una comunità che fatica a svettare sotto il profilo dell’immagine turistica e che risente della concorrenza delle vicine cittadine costiere dove a suo giudizio si registra anche un maggiore attivismo in termini di proposte culturali e di intrattenimento. L’assessore di riferimento, Ripani, vorrà dare spazio alle idee e ai consigli di tutti, in primis al costituito comitato turistico, alla Consulta e alla pro- loco; diversamente si corre il rischio di uno spopolamento turistico pesantemente afflittivo per Tortoreto .
“Se di turismo familiare si vuol parlare, non ci si può affidare alla consuetudine di un turismo che resiste stancamente ma che si teme possa naufragare. Serve un impulso diverso da parte dell’amministrazione e una gestione politica – conclude D’Amelio – che si faccia carico delle preoccupazioni di una comunità divenuta bersaglio di una microcriminalità che sinora non aveva lambito questo territorio in maniera così evidente da balzare anche agli “onori” delle cronache. La politica deve fare la sua parte, deve battere i pugni per ottenere un maggiore presidio delle divise in città e deve attivare quegli strumenti indispensabili per avere il controllo della sicurezza tale da fare di Tortoreto una città con visione avveniristica anche a misura di famiglia”.