Doveva essere un venerdì come tutti gli altri, ma si è trasformato in un vero e proprio incubo per un uomo di 36 anni: ecco cosa è successo
Sono passate ormai più di 24 ore da quella tragica scoperta, ma il padre della piccola Perla non riesce a darsi una spiegazione. Quella bambina voluta fortemente dopo 18 anni di relazione. Un arrivo che doveva cambiare in positivo la vita sua e della compagna, ma in realtà la donna è entrata in un tunnel senza mai uscirne.
La depressione post partum, la decisione di iniziare un percorso con uno psicologo e una visita proprio nel pomeriggio di venerdì. Appuntamento al quale la donna non si è mai presentata. La 34enne, infatti, è stata trovata gravemente ferita in casa dal marito. Un gesto arrivato dopo aver ucciso la figlia tanto voluta. Ma perché lo ha fatto e, soprattutto, era una tragedia che si poteva evitare? Sono queste le domande a cui i carabinieri devono dare una risposta.
Il venerdì era iniziato come sempre per la famiglia. L’uomo andato al lavoro a Nole, nel torinese, e la compagna con la figlia a casa in attesa del suo ritorno per la pausa pranzo. Ma ad un certo punto qualcosa è scattato nella testa della donna: prima ha ucciso la bimba annegandola nella vasca da bagno e poi ha provato a togliersi la vita con alcuni fendenti, senza però lesionare organi vitali.
Al ritorno a casa il padre della piccola si è trovato ad una scena drammatica. I soccorsi sono stati chiamati nell’immediato, ma ormai per la piccola non c’era più niente da fare. Il personale medico non ha potuto fare altro che constatare il decesso. La donna, invece, è stata trasferita in ospedale per effettuare tutte le cure del caso.
Le indagini su questa tragedia continuano. I bigliettini trovati nell’appartamento confermano l’ipotesi di un gesto legato alla depressione post partum, ma gli inquirenti vogliono capire se c’è anche altro dietro all’omicidio. Bisognerà anche provare a individuare se c’erano stati segnali che potevano far pensare ad un gesto simile oppure no.
Si tratta, dunque, di una vicenda che ha ancora diversi punti da chiarire e gli inquirenti sono al lavoro per dare delle risposte ad alcune domande. Un passaggio fondamentale per ricostruire meglio cosa ha portato la donna ad uccidere la figlia di soli 10 mesi.