Principato di Monaco: Alberto II è furioso. Dopo aver mandato via Claude Palmero, altri nomi rischiano di saltare.
Nel principato di Monaco potrebbe scoppiare una vera e propria bomba: Alberto II ha deciso di fare alcuni cambiamenti al Consiglio di reggenza, eliminando tre dei quattro componenti.
La notizia sta facendo il giro del mondo perché questo organismo è lo stesso che gestirebbe il potere nel caso in cui il principe venisse a mancare e tutti gli eredi al trono fossero ancora minorenni. E questo scenario peggiore sarebbe un’ipotesi plausibile al momento, perché Alberto II ha un figlio di nove anni, Jacques.
Il Consiglio di reggenza svolge un ruolo molto importante nel principato di Monaco e deve avere con il principi rapporto assoluti di fiducia, perché in gioco c’è la tenuta stessa del principato. Per questa ragione Alberto II ha intenzione di rivoluzionarlo. Ma facciamo un passo indietro.
A giugno ci sono stati i primi problemi tra il principe e Claude Palmero, amministratore dei suoi beni. Il contabile del principato è stato licenziato con l’accusa di essersi impossessato di una parte del patrimonio che amministrava. Alberto II lo ha anche denunciato e ora Palmero è indagato per abuso d’ufficio e appropriazione indebita.
Nel mirino del principe ora ci sono tre dei quattro componenti del Consiglio di reggenza. Si tratta di Laurent Anselmi, Emmanuel Falco e Marie-Pierre Gramaglia, tutti appartenenti al gruppo di potere di Claude Palmero.
La decisione di Alberto II quindi, sarebbe scaturita dalla volontà di liberarsi di tutte le persone vicine all’ex contabile del principato di Monaco, in modo da circondarsi di persone di cui si fida di più.
Ma chi sono queste persone? Ovviamente è cominciato un toto-nomi. I più papabili sembrerebbero Eveline Genta, che oggi è ambasciatrice del principato di Monaco a Londra, e Christophe Steiner, che è l’attuale capo di Gabinetto del principe Alberto II. All’appello manca ancora il terzo nome, ma verrà fuori, ne siamo certi, nei prossimi giorni.
“Il mio allontanamento è probabilmente legato alla lotta contro la corruzione che ho cercato di condurre per molti anni”. Così aveva risposto Claude Palmero in un’intervista al Corriere della Sera rilasciata quando è stato licenziato. L’ex contabile si era detto convinto di aver “disturbato potenti interessi privati ed egemonici a Monaco”. Interessi che a detta sua “ora sembrano avere campo libero”