Non fa più differenza se è polacca o bulgara, il cavillo del nuovo codice della strada frega chi ha una targa straniera sull’auto: ecco cosa sapere.
A fine 2024, il Senato ha approvato in via definitiva il nuovo Codice della Strada, che è entrato in vigore il 14 dicembre. La riforma è stata voluta dal governo Meloni, sostenuta particolarmente dal ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini. Le misure, però, hanno fin da subito suscitato numerose perplessità tra gli automobilisti, a partire dai 350 emendamenti respinti fino ad arrivare alle novità sulle targhe.
Il documento ufficiale del CdS è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.280 del 29-11-2024 testo della legge 177/2024 e ha dettato le nuove regole che tutti gli automobilisti devono rispettare obbligatoriamente. Le novità riguardano le misure più rigide per coloro che guidano in stato di ebrezza, ma anche per chi si mette al volante di un’auto con una targa straniera. Non fa più differenza se si guida una vettura con targa polacca o bulgara.
In diverse città italiane è sempre più comune vedere scooter e auto con targhe straniere, soprattutto polacche e bulgare. Per le strade circolano migliaia di mezzi immatricolati all’estero. Una scelta che potrebbe sembrare atipica, ma il motivo principale riguarda la questione economica. La ragione risiede nei prezzi elevati dell’assicurazione RC Auto, che spinge le persone a cercare delle alternative più convenienti.
I premi elevati sono un enorme problema per la popolazione italiana, per questa ragione alcuni cittadini decidono di immatricolare il veicolo all’estero, soprattutto in paesi come Bulgaria e Polonia dove i costi sarebbero più convenienti. È possibile quindi circolare con una macchina con una targa straniera grazie alle società specializzate. Una pratica che permette di risparmiare sui costi assicurativi e non pagare il bollo auto.
Tuttavia, anche se questa potrebbe sembrare la migliore soluzione per poter tagliare i costi sull’assicurazione, bisogna aggiungere che questo fenomeno solleva delle questioni di sicurezza stradale che non si possono ignorare, oltre al fatto che apparentemente è una opzione conveniente. Le targhe estere portano dei rischi ai quali è fondamentale prestare particolarmente attenzione.
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Al di là degli aspetti economici, le targhe straniere potrebbero aumentare il rischio di circolazione di auto non sicure o prive di assicurazione. Nel caso in cui ci dovesse essere un incidente, potrebbe essere complicato avere un risarcimento, soprattutto se la compagnia assicurativa non è affidabile o se l’assicurazione estera non è valida.
Per contrastare questa abitudine, il Codice della Strada ha stabilito che i residenti italiani da più di 60 giorni non possono guidare mezzi con targa estera, tranne nel caso in cui non siano iscritti a un registro speciale. Nonostante questo divieto, diversi automobilisti conoscono dei trucchi per aggirare la regola, ricorrendo a contratti di noleggio finti. Proprio per aggirare questo fenomeno, le autorità hanno intensificato i controlli con l’entrata in vigore del nuovo CdS.
A ciò bisogna aggiungere anche che il numero dei mezzi immatricolati all’estero porta dei problemi anche alle autorità locali quando bisogna gestire il traffico o applicare delle sanzioni. Questo perché le multe con targa estera restano spesso non pagate, ciò rende complicato recuperare le somme che i proprietari dei mezzi devono. Tuttavia, la situazioni continua ad essere monitorata.