La tragedia di Corinaldo e i disordini avvenuti nel 2017 in piazza S. Carlo a Torino, sono solo i casi più gravi di una lunga serie di episodi in cui qualcuno ha spruzzato spray urticante tra la folla scatenando il panico.
Proseguono le indagini su quanto avvenuto la scorsa a notte in una discoteca di Corinaldo, in provincia di Ancona, dove sei persone sono morte travolte dalla folla che tentava di abbandonare il locale. A quanto si apprende, gli inquirenti starebbero indagando su due fronti, rispettivamente legati all’eccessivo affollamento del locale e all’uso al suo interno di spray urticante.
Per quanto riguarda quest’ultima ipotesi, ci sono anche diversi precedenti. L’ultimo episodio in ordine di tempo è avvenuto lo scorso 7 novembre all’Alcatraz di Milano, dove poco prima dell’esibizione del rapper Achille Lauro, qualcuno ha spruzzato spray al peperoncino tra il pubblico, scatenando la fuga di un centinaio di persone.
Due mesi prima, l’otto settembre, la stessa scena era avvenuta a Mondovì (Cuneo), durante un concerto di Sfera Ebbasta, lo stesso rapper che si sarebbe dovuto esibire ieri sera nella discoteca di Corinaldo e le cui esibizioni sono state più volte funestate da momenti di panico tra la folla, dovuti all’uso di spray al peperoncino da parte di soggetti rimasti ignoti.
Sfera Ebbasta, dopo aver espresso cordoglio per le vittime di Corinaldo, è intervenuto sull’argomento dichiarando: “Non voglio esprimere giudizi sui responsabili di tutto questo, vorrei solo che tutti quanti vi fermaste a pensare a quanto può essere pericoloso e stupido usare lo spray al peperoncino in una discoteca”.