Sant’Omero. Dalle 4 unità operative complesse a due che diventano operative. Insomma uno scenario che prefigura situazioni non certo rosee per l’ospedale Val Vibrata di Sant’Omero alla luce di quelli che sono gli indicatori contenuti nel piano di riordino delle rete ospedaliera.
Strumento che a breve andrà in consiglio regionale e sul quale il gruppo del Pd annuncia già da pra battaglia.
E’ stata una serata molto partecipata, anche sul piano del contributo alla discussione, quella organizzata dal gruppo regionale del Pd. Nella sala polifunzionale a Sant’Omero, Silvio Paolucci e Dino Pepe hanno snocciolato i dati della sanità abruzzese. Mettendo anche a confronto l’attualità con l’immediato futuro, qualora le prospettive per Sant’Oero resteranno quelle attuali.
“Su questa cosa daremo battaglia in consiglio regionale”, ha sottolinea Dino Pepe. ” L’ospedale di Sant’Omero, ottavo per prestazioni in Abruzzo, sui 16 presenti, non può essere ridimensionato. Ridurre le unità operative complesse significa avere meno fondi e meno servizi a disposizione per un ospedale di frontiera. Ci saremmo aspettati, senza dover far i conti con il piano di rientro, più investimenti o meno tasse. Nulla di tutto ciò: mentre siamo ancora in attesa della risonanza della tac e dei posti di lungodegenza”.
In pratica, le scelte politiche che arrivano dal governo regionale sono destinate a penalizzare Sant’Omero “nel silenzio dei rappresentanti del territorio che siedono in maggioranza”.
Nella serata diversi gli interventi: da operatori sanitari (presenti in assemblea), ex dipendenti, pazienti del Val Vibrata. Serata nella quale ha fatto le sue valutazioni anche il segretario della Cgil, Pancrazio Cordoni e il sindaco di Sant’Omero, Andrea Luzii, che ha annunciato a breve un incontro pubblico dei sindaci dell’Unione con l’assessore regionale Verì.