La vicenda del sacerdote positivo alla cocaina continua a tenere banco. In queste ore si è aperto un nuovo scenario misterioso. Ecco cosa è successo.
Passano i giorni e la vicenda del sacerdote positivo alla cocaina si infittisce. Nelle ultime ore, infatti, sono venuti alla luce scenari misteriosi e che potrebbero cambiare e non poco la vicenda.
Si tratta di particolari che non hanno un collegamento diretto con l’incidente e la positività alla sostanza stupefacente. Ma sono comunque passaggi che potrebbero spiegare meglio il perché delle difficoltà attraversate dal sacerdote in questi ultimi mesi.
Sono due le novità che sono venute alla luce in queste ultime ore nella vicenda riguardante il sacerdote positivo alla cocaina. Partiamo dal primo: ovvero la presunta aggressione fisica avvenuta lo scorso aprile. In un video si vedrebbe il sacerdote picchiato alle gambe da un fedele. Una aggressione violenta che avrebbe costretto il parroco a ricorrere alle cure ospedaliere per le ferite rimediate in questa vicenda.
In più sono anche emerse segnalazioni di lettere minatorie. Insomma, tutte cose al vaglio degli inquirenti per cercare di capire meglio cosa è successo e se esistono dei collegamenti con il periodo molto complicato trascorso dal sacerdote negli ultimi mesi.
In attesa di ulteriori novità per quanto riguarda le indagini, il sacerdote è stato sospeso dal vescovo Michele Fusco. Una decisione per tutelare la buona fama del parroco, ma anche per verificare la fondatezza delle informazioni. Da sottolineare che don Daniel ha sempre respinto tutte le accuse ribadendo di aver assunto la sostanza stupefacente in modo involontario.
“Ho perdonato tutto e tutti coloro che volevano che partissi semplicemente per informazioni poco obiettive – ha scritto sui social il sacerdote poco dopo la notizia della sospensione – non fa niente, vi aspetterò in cielo. Ringrazio tutti. Soprattutto alle persone più umili e vicine a Gesù. Vi assicuro che vi ho seguito come un padre, come un fratello e un semplice mortale. Siete tutti nel mio cuore. Addio cara comunità“.