Per quanto estremamente remota, la possibilità che i rottami della stazione spaziale cinese cadano in aree abitate non è del tutto escludibile, ecco quindi i consigli della protezione civile.
Come spiegato alcuni giorni fa dagli esperti del Cetemps, la probabilità che la stazione spaziale cinese Tiangong-1 precipiti sul territorio italiano è estremamente bassa. Addirittura, la probabilità di vederla cadere è di una possibilità su un miliardo, circa 100 volte meno probabile rispetto ad una vincita alla lotteria.
In orbita da quasi 7 anni, dal marzo 2016 la Tiangong-1 non risponde più ai comandi e per questo il suo rientro sulla Terra avverrà in maniera del tutto incontrollata. Inoltre, la complessità dell’interazione tra la stazione spaziale e l’atmosfera terrestre è tale che solo nelle ultime fasi del rientro sarà possibile stabilire con certezza quali saranno le aree del pianeta coinvolte.
Al momento, il rientro è previsto per il prossimo primo aprile, mentre l’area indicata come potenzialmente a rischio è enorme anche se fortunatamente è per la maggior parte occupata da oceani e deserti, tuttavia al suo interno non mancano zone densamente popolate, come ad esempio alcune aree di Stati Uniti, Brasile, India, Cina e Italia.
Per questa ragione, la protezione civile ha diffuso alcune semplici indicazioni sul comportamento da tenere nel remoto caso in cui ci si dovesse trovare in una delle aree interessate dall’impatto. In particolare:
– Stare al chiuso e lontani da finestre e porte vetrate
– Evitate sottotetti e prediligere i piani bassi
– Nel caso in cui frammenti di grandi dimensioni dovessero sopravvivere all’impatto, chi li dovesse avvistare non deve toccarli e mantenersi alla distanza di 20 metri per evitare contaminazioni nel caso in cui dovessero contenere idrazina
– L’eventuale presenza di frammenti va segnalata alle autorità competenti