Il 29enne è stato giudicato colpevole dei reati di strage e porto abusivo d’arma.
Luca Traini, il 29enne che lo scorso 3 febbraio seminò il panico per le strade di Macerata aprendo il fuoco contro alcuni immigrati, di cui sei rimasti feriti, è stato giudicato colpevole dei reati di strage aggravata dall’odio razziale e porto abusivo d’arma.
L’accusa, tenendo conto delle attenuanti generiche e dello sconto di pena previsto per i processi svolti con il rito abbreviato, aveva chiesto una condanna a 12 anni di reclusione, richiesta accolta dalla Corte d’assise di Macerata che ha inoltre condannato l’imputato a tre mesi di libertà vigilata e al risarcimento delle parti civili.
Traini, che si è detto pentito delle sue azioni, durante il dibattimento ha dichiarato: “Non provo nessun odio razziale, volevo fare giustizia contro i pusher per il bombardamento di notizie sullo spaccio diffuso anche a causa dell’immigrazione: anche la mia ex fidanzata assumeva sostanze. In carcere ho maturato una nuova cognizione dei fatti“.