Problemi di salute e ritardo psicomotorio dei bambini: come richiedere queste agevolazioni per assistenza a persone disabili.
I problemi di salute nei bambini, soprattutto quando si tratta di ritardo psicomotorio, possono comportare sfide significative per i genitori e per il bambino stesso. Per fortuna, esistono leggi e agevolazioni che possono aiutare a supportare le famiglie in queste situazioni complesse.
La Legge 104/92 rappresenta un importante strumento per promuovere l‘assistenza e l’integrazione sociale delle persone con disabilità, compresi i bambini con ritardo psicomotorio. Affinché venga riconosciuta la Legge 104 per questi bambini, è necessario che la loro condizione di disabilità pregiudichi gravemente le loro condizioni di vita e richieda assistenza costante per lo svolgimento delle attività quotidiane.
Agevolazioni per bambini con ritardo psicomotorio
Per ottenere il riconoscimento della condizione di disabilità di un bambino e beneficiare dei diritti previsti dalla Legge 104, è necessario seguire alcuni passaggi. Innanzitutto, consultare un pediatra o un medico autorizzato per ottenere un certificato medico che attesti la presenza di una patologia invalidante nel bambino. Successivamente, è necessario presentare una richiesta di riconoscimento dei benefici presso l’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale), che può essere fatta online, presso un ufficio dell’INPS o tramite l’assistenza di un Patronato o un’associazione di categoria.
Una volta presentata la domanda, sarà prevista una visita medica di accertamento presso una Commissione Medico Legale dell’INPS, in cui verrà valutata la condizione del bambino e il suo grado di disabilità. È importante ricordare che tutto il processo di richiesta e valutazione è finalizzato a garantire il pieno diritto di accesso alle agevolazioni previste dalla Legge 104.
Una volta ottenuto il riconoscimento della condizione di disabilità, sia il bambino che i genitori potranno beneficiare di una serie di diritti e agevolazioni. I minori con patologia invalidante avranno diritto a soggiorni per cure, accesso a un’educazione e istruzione adeguata alla loro condizione, inclusa l’integrazione scolastica, e potranno usufruire di parcheggi riservati nei parcheggi pubblici e privati.
Per quanto riguarda i genitori o chi si prende cura del bambino disabile, la Legge 104 prevede una serie di permessi e congedi. Fino al terzo anno di vita del bambino, il genitore lavoratore ha diritto a prolungare il congedo parentale, con un periodo di assenza dal lavoro retribuito che può arrivare fino a tre anni. In alternativa, i genitori possono optare per permessi giornalieri retribuiti.
Dopo il terzo anno di vita del bambino, i congedi straordinari cessano, ma i genitori lavoratori avranno comunque diritto alle stesse agevolazioni previste per i pazienti adulti o anziani con disabilità. Questi includono due anni di congedo retribuito, se non già utilizzati in precedenza, e tre giorni di permesso al mese retribuiti.
Nel caso il bambino con disabilità grave sia ricoverato in un istituto a tempo pieno, solitamente la Legge 104 esclude la concessione di permessi lavorativi ai familiari. Tuttavia, vi sono eccezioni in cui potrebbe essere concesso un permesso quando il bambino si trova in coma vigile o in una condizione di stato terminale e richiede assistenza continua da parte dei familiari.