Difende la legalità anche sul tema dell’immigrazione, Giorgia Meloni, che ha vietato a queste navi di sostare in acque italiane, fatte salve le operazioni di soccorso ed assistenza dei soggetti fragili presenti a bordo.
Al largo delle coste siciliane, infatti, da alcuni giorni quattro Ong trasportano un migliaio di migranti da far sbarcare al primo porto sicuro. Due navi hanno chiesto il permesso di sbarcare in acque italiane ma hanno ricevuto il divieto di attracco: sono la Humanity One con a bordo 179 persone, e la Geo Barents con 572 persone a bordo. Le altre due sono la Ocean Viking con 234 migranti e la Rise Above che ne ha a bordo 90. Anche per queste due Ong il governo a guida Meloni ha escluso la possibilità di sbarco, giustificando la scelta con la volontà di riproporre la politica dei “porti chiusi”. Nonostante ciò, le persone che necessitavano di cure sono state fatte scendere a Siracusa.
La Ong Humanity One, facente capo alla Sos Humanity, ha ricevuto da parte del ministro Matteo Piantedosi un decreto per divieto di sbarco, poi annunciato anche in conferenza stampa: la Ong ha dichiarato il decreto “illegittimo”, sulla base del diritto internazionale, ed ha provveduto allo sbarco nel porto di Catania di 155 migranti.
Altra sorte per la Ong Ocean Viking che ha scelto di puntare verso la Francia per trovare un porto sicuro dove sbarcare: la nave era da diversi giorni in attesa di autorizzazione da parte dell’Italia, autorizzazione che non è mai arrivata ed ha costretto Parigi ad accettare lo sbarco delle persone a bordo in territorio francese.
Dopo il richiamo di Bruxelles, che ha ricordato agli stati membri “l’obbligo legale di soccorrere e garantire la sicurezza della vita in mare, e di evitare una tragedia umanitaria” la Ong dovrebbe attraccare in Corsica.
Al momento non è chiaro se si procederà all’immediato sbarco, vista la situazione umanitaria a bordo, o se tornerà in ballo anche l’Italia alla luce della presa di posizione del nostro Paese in contrasto con quello francese ed europeo.