L’erede di Totò Riina alla guida della “cupola” è un ottantenne già condannato nel maxi processo istruito da Giovanni Falcone.
In seguito alla morte di Totò Riina, Cosa Nostra ha iniziato a riorganizzarsi, ricostituendo la tristemente nota “cupola”, la struttura unitaria che raggruppa tutti i boss del palermitano, aumentandone enormemente la pericolosità criminale.
È quanto emerge da un’indagine della Dda di Palermo che ha individuato in Settimino Mineo, 80 anni, ufficialmente gioielliere, l’erede di Riina a capo della cupola. Il nome di Mineo non è affatto nuovo alle forze dell’ordine; già condannato a 5 anni nel maxi processo istruito da Giovanni Falcone, fu nuovamente arrestato nel 2006, per poi tornare in libertà dopo una condanna a 11 anni di reclusione.
Complessivamente, l’operazione della Dda ha portato all’arresto di 46 persone, infliggendo un duro colpo al processo di riorganizzazione di Cosa Nostra. Le persone arrestate sono accusate a vario titolo di associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, fittizia intestazione di beni, porto abusivo di armi, danneggiamento a mezzo incendio e concorso esterno in associazione mafiosa.