Italia, gli esperti lanciano l’allarme: “Un Paese senza futuro”

L’ultimo rapporto sulla natalità e sull’impiego degli under 35 fotografa una situazione davvero preoccupante per il nostro paese, alle prese con un invecchiamento progressivo 

Un quadro davvero allarmante. L’Italia ha perso negli ultimi venti anni oltre un quinto dei giovani, diventando ultima in Europa per la presenza di under 35. Anche se migliorano alcuni indicatori nel mercato del lavoro, altri destano forte preoccupazione come la disoccupazione giovanile al Sud, che è pari a tre volte quella del Nord. Il lavoro dei giovani è sempre più instabile e discontinuo, anche nel settore pubblico e non resiste alle basse retribuzioni per i giovani del settore privato.

Calo delle nascite
Italia, gli esperti lanciano l’allarme: “Un Paese senza futuro” – Abruzzocityrumors.it

Una situazione che andrebbe analizzata a fondo per trovare un rimedio che sul medio-lungo termine possa portare un significativo cambiamento. Per ora il governo in carica, nell’ultima manovra di Bilancio approvata ieri per il 2025, ha previsto alcuni bonus per incentivare almeno le nascite e aiutare le famiglie alle prese con figli appena nati. Il bonus consiste nella Carta per i nuovi nati nel 2025, che fa parte delle varie misure previste dalla Riforma per la famiglia e la natalità 2025-2026 e che si affianca all’Assegno Unico Universale Figli.

L’Italia non è più dei giovani

Un progressivo e continuo invecchiamento nell’età media degli italiani, che in più lascia poco spazio e poche certezze per il futuro della forza lavorativa soprattutto under 35. E per i prossimi anni il trend non sembra davvero pronto a cambiare visto che il 2024 che si sta per chiudere si prospetta come un altro anno di declino demografico per l’Italia, segnando il sedicesimo anno consecutivo di contrazione delle nascite. Nel 2023 infatti, il numero di nuovi nati aveva già segnato un record minimo con 379.890 nascite, con una riduzione del 3,4% se confrontato con l’anno precedente.

Crisi Italia
L’Italia non è più dei giovani – Abruzzocityrumors.it

Tra gennaio e luglio 2024 ci sono state 4.600 nascite in meno rispetto allo stesso periodo del 2023, sottolineando quindi una diminuzione addizionale del 2,1% che ha portato a calcolare un tasso di fecondità inferiore a 1,5 figli per donna. Questo andamento negativo, che ha registrato una diminuzione del 34,1% rispetto al 2008, continua a essere fonte di preoccupazione tra gli esperti. Perchè l’innalzamento dell’età media sta portando grandi scompensi anche nella forza lavoro con un calo di oltre due milioni di occupati sotto i 35 anni negli ultimi vent’anni.

Gli interventi del governo

Il rapporto “Demografia e forza lavoro” del Cnel è impietoso nella crudezza dei numeri, mette infatti in risalto come negli ultimi 20 anni il numero degli occupati con meno di 35 anni, di fatto la fascia d’età che rappresenta il motore dell’economia, si sia ridotto di oltre due milioni di unità. A incidere sono l’invecchiamento dei baby boomers e delle fasce di età immediatamente successive, ma anche il calo del tasso di natalità e la stretta sull’accesso alla pensione. Le persone al lavoro tra i 15 e i 34 anni sono passate dai 7,6 milioni del terzo trimestre 2004 a 5,4 milioni nel terzo trimestre 2024 con un calo di circa 2,2 milioni di unità, mentre nello stesso periodo gli occupati tra i 50 e i 64 anni sono passati da 4,5 milioni a oltre 8,9. A preoccupare ancora di più è il fatto che sembra che siamo di fronte a un problema tutto italiano, visto che il divario rispetto alla media degli altri paesi europei sul tasso di occupazione rimane molto ampio, di quasi 15 punti percentuali per la fascia 15-24 e di oltre 10 punti percentuali per la fascia 25-34.

Forza lavoro
Gli interventi del governo – Abruzzocityrumors.it – Ansa foto

Anche il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha parlato del problema del calo demografico in Italia, sottolineando che un paese che invecchia senza nuove nascite non ha futuro. La legge di Bilancio ha introdotto misure come la “Carta nuovi nati o bonus bebè, che prevede un aiuto una tantum di 1.000 euro, erogato a partire dal 1 gennaio 2025, per sostenere le famiglie nelle varie spese da effettuare in occasione della nascita di un bambino. Il bonus non si rivolge soltanto alle famiglie con figli nati, ma anche alle famiglie con figli affidati o adottati nel corso del 2025.

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