Impagnatiello condannato all’ergastolo, il criminologo in esclusiva: “Sentenza giusta, vi spiego perché”

Il criminologo Carmelo Lavorino in esclusiva ai nostri microfoni sulla condanna inflitta al compagno di Chiara Tramontano, uccisa nel maggio 2023

Ergastolo per Alessandro Impagnatiello con isolamento diurno per 3 mesi. È questa la dura condanna emessa dalla Corte d’Assise di Milano nei confronti del 37enne, accusato di aver ucciso nel maggio 2023 la compagna Giulia Tramontano e anche la figlia che la donna aveva in grembo. Deciso anche un risarcimento di 700mila euro nei confronti della famiglia. Una sentenza arrivata in un giorno non come gli altri visto che oggi si ricordano tutte le donne uccise.

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Impagnatiello condannato all’ergastolo, il criminologo in esclusiva: “Sentenza giusta, vi spiego perché” (Ansa) – abruzzo.cityrumors.it

La nostra redazione ha contattato in esclusiva Carmelo Lavorino, criminologo, per commentare con lui la decisione di condannare all’ergastolo Impagnatiello per l’omicidio di Chiara Tramontano.

Il criminologo Lavorino in esclusiva: “Condanna prevedibile e giustissima”

La condanna all’ergastolo per Alessandro Impagnatiello era prevedibile e prevista, è giustissima e la condivido totalmente – precisa ai nostri microfoni Carmelo Lavorino – nella sentenza di condanna è stato individuato tutto il Male dentro l’assassino Impagnatiello“.

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Il criminologo Lavorino in esclusiva: “Condanna prevedibile e giustissima” (Facebook) – abruzzo.cityrumors.it

Sto parlando di lucida crudeltà e fine malvagità unite al disprezzo per la vita umana; fredde premeditazione e pianificazione scientifiche ed esecutive; il legame di affettività con Giulia Tramontano, vittima e madre del loro bambino prossimo alla nascita e della creatura stessa (che una “stranissima legge” non considera ancora come essere umano (!?); la distruzione di due vite vive e della serenità di diverse famiglie; lo squallore gelido e putrido della banalità del Male, un seme putrido germogliato in una mente criminale amante e schiava del crimine; lo sconcerto creato verso il senso comune della popolazione. Mi auguro che finisca i suoi giorni in carcere senza rivedere la luce di un soffio di libertà“, conclude il criminologo.

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