In una delle più note strutture turistiche di Alghero, in Sardegna, non esistono servizi igienici accessibili a persone con disabilità nelle aree comuni, una mancanza grave per gli ospiti con disabilità
Una segnalazione riguardante gravi carenze in materia di accessibilità è emersa nei giorni scorsi in riferimento a un noto resort turistico di Alghero, dove, secondo quanto denunciato dall’associazione Autismo Abruzzo, mancherebbero servizi igienici adeguati nelle aree comuni per le persone con disabilità. La segnalazione è stata fatta direttamente da una famiglia che aveva scelto proprio l’isola a largo del Mare Tirreno per trascorrere una vacanza con la figlia affetta da disabilità.
Offrire una struttura priva di barriere architettoniche permette di aprirsi a nuovi potenziali clienti e di entrare nelle guide dedicate al turismo accessibile che molti enti territoriali e associazioni stilano ogni anno. In Italia è sempre più ampia la scelta tra le strutture ricettive come bed and breakfast, alberghi e agriturismi, per soggiornare durante una vacanza, un weekend o un viaggio di lavoro, in questo modo mentre cresce l’offerta di strutture ricettive, aumenta anche la sensibilità verso un’accoglienza accessibile.
Una struttura ricettiva accessibile a persone con disabilità che si muovono in carrozzina o con ausili al movimento garantisce un soggiorno in sicurezza e autonomia di movimento. Inoltre offre maggiore comfort anche a visitatori e visitatrici che al momento della prenotazione non chiedono una struttura senza barriere architettoniche, ma ne apprezzano i vantaggi. Era esattamente quello che credeva di trovare una famiglia abruzzese, molto impegnata nel mondo della disabilità, per far trascorrere alla figlia Virginia una bella vacanza in Sardegna, una delle mete agognate dai turisti e dai vacanzieri non soltanto italiani.
Dario Verzulli, presidente dell’associazione Autismo Abruzzo, al momento di effettuare la prenotazione, prima ancora del giorno dell’arrivo, aveva richiesto espressamente una camera attrezzata per esigenze particolari, seguendo la procedura prevista con telefonate e mail inviate giorni prima dell’ingresso. La scelta era caduta sull’esclusivo resort di Alghero, uno dei più belli e attrezzati del nord della Sardegna, proprio per la disponibilità mostrata dalla struttura di mettere a disposizioni camere e bagni nelle parti in comune attrezzate per le persone con disabilità.
Il problema è emerso immediatamente proprio mentre si stava attendendo la procedura di check in per l’assegnazione della stanza. Alla richiesta di un bagno attrezzato per l’utilizzo con una carrozzina nelle aree comuni, la famiglia Verzulli si è sentita rispondere dalla direzione che al piano comune non esistevano assolutamente bagni del genere. Nessuno spazio, né nell’ingresso, né nel bar, né nel ristorante o negli spazi di accoglienza, era dotato di servizi igienici conformi alle normative sull’accessibilità. Una situazione che ha costretto la figlia Virginia ad attendere per ore senza accesso a un bagno adeguato, in una situazione di assoluto disagio.
Una vacanza quindi che si è trasformata in una sorta di incubo per l’intera famiglia che ogni volta doveva salire al piano dove era collocata la propria stanza con evidenti difficoltà. Poi è emerso che una struttura che potrebbe ospitare ogni anno migliaia di turisti non disporrebbe di un presidio medico in loco, pronto per interventi di prima necessità. Al ritorno a casa, Dario Verzulli ha provveduto subito a denunciare l’accaduto chiedendo un intervento immediato da parte delle autorità competenti. “È inaccettabile che, nel 2025 e in una regione a vocazione turistica come la Sardegna, possano ancora esistere strutture ricettive prive dei servizi minimi per garantire l’accesso a tutte e a tutti”, ha scritto Verzulli nella denuncia. Una situazione inaccettabile nel 2025 in Italia, soprattutto in una regione come la Sardegna nota per la sua vocazione turistica.