E dunque si parla di una città che è rimasta con gli stessi problemi del 2019.
“D’altra parte il rendiconto del 2022 ha ricalcato quello di tutti gli altri anni della gestione Costantini”, si legge in una nota.
1) La tassazione locale era molto alta ed è rimasta alta anzi, in certi casi anche ulteriormente aumentata: IMU con aliquote al massimo (10,60 per mille per le attività economiche e le seconde case; TARI molto elevata (nel 2022 ai cittadini è stato chiesto un gettito di 5.523.000 euro); Addizionale IRPEF comunale con aliquote al massimo ha dato nel 2022 un gettito di 1.965.000 euro). La pressione tributaria è 575,6 euro per abitante, mentre la media in Italia per i comuni tra i 20.000 e i 60.000 abitanti è di 489,7 euro per abitante. Non contenti gli amministratori si sono molto impegnati a fare ulteriore cassa con i cosiddetti “semafori intelligenti” per cui le multe sono passate da 350.000 all’anno, prima a 600.000 euro e lo scorso anno a 746.000 euro! In tre anni hanno fatto sborsare ai cittadini 880.000 euro in più rispetto alla media storica giuliese. Inoltre hanno esteso i parcheggi a pagamento anche in via Trieste aumentando il gettito annuale da 300.000 a 375.000 euro.
2) La macchina amministrativa era mal organizzata ed è diventata ancora più lenta ed inefficiente a causa di scelte sbagliate che hanno comportato carenza di dirigenti e di personale e caos nella divisione in settori. Da mesi persino il personale è in stato di agitazione, cosa mai accaduta prima.
3) La manutenzione e la cura del verde urbano sempre con gli stessi annosi problemi – come tutti possono constatare ovunque anche ora che siamo all’inizio della stagione balneare, eccetto la zona del lungomare monumentale dove risiedono le attività di due degli assessori della giunta – per cui il decoro cittadino è sempre più in sofferenza. Da segnalare anche un particolare accanimento nell’abbattere decine e decine di pini sani di 50-70 anni!
4) La mancanza di una visione adeguata di città sostenibile con scelte amministrative conseguenti per accrescere la qualità della vita.
5) L’incapacità a individuare opere pubbliche in grado di far compiere un salto di qualità alla città. Non sono riusciti a realizzare in 4 anni nemmeno la nuova scuola Pagliaccetti per cui la Giunta precedente aveva ottenuto il finanziamento.
6) La conferma, col nuovo appalto, di un modello costoso e insufficiente per quanto riguarda la gestione dei rifiuti che divora ogni anno oltre un quarto di tutte le spese correnti e fa pagare alla popolazione una TARI molto elevata nonostante l’alta raccolta differenziata. Il costo del servizio è di 243,5 euro per abitante, mentre a il costo medio nazionale è 194,5 euro.
7) La mancanza di una seria azione di contrasto all’evasione fiscale – ad esempio per individuare le seconde case presentate come prime case per non pagare l’IMU – per pagare tutti ma pagare meno.
11) La cultura è restata la cenerentola della spesa pubblica giuliese, costantemente sottofinanziata rispetto alle attività ricreative per cui nel 2022 sono stati spesi oltre 300.000 euro. Una città che non ha più un teatro, né un cinema, ha visto chiudere Il Museo d’Arte dello Splendore (MAS) senza che l’amministrazione battesse ciglio e che non è riuscita a mettere in piedi un evento culturale di livello nazionale da ripetere annualmente.