La morte del Pontefice ha portato a Roma la maggior parte dei leader mondiali. Ma qualcuno ha deciso di non venire nella Capitale
Come spesso succede quando muore il Papa, il Vaticano invita tutti i leader mondiali alle esequie. Funerali che, in questo caso, ha visto la partecipazione di oltre 100 delegazioni. Ma non tutte sono al completo. Per esempio, il Regno Unito è rappresentato dal principe William. Il re Carlo, visti anche i suoi problemi di salute, ha deciso di non partire per Roma. Un po’ a sorpresa lo ha fatto anche la principessa Kate, ma niente di preoccupante.
La sua presenza in cerimonie simili non era necessaria e, quindi, è rimasta a Londra insieme ai figli. Il principe William è arrivato a Roma insieme al premier Starmer ed è toccato a loro rappresentare il Regno Unito. Ma sono altre le assenze di spicco a questo funerale non senza polemiche.
Gli assenti ai funerali di Papa Francesco
Fra tutti spiccano sicuramente le assenze di Putin e Netanyahu. Il primo ha mandato alcuni esponenti del suo governo (anche se non di spicco). Una assenza che ufficialmente è legata al mandato di cattura europeo che pende su di lui. Infatti, in caso di arrivo su territorio di un Paese Ue, dovrebbero scattare le manette. Da qui la decisione di non venire, ma mandare una delegazione per salutare il Pontefice.
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Su Israele da tempo ci sono polemiche per il comportamento. La posizione del Papa è sempre stata molto dura nei confronti di Netanyahu e le condoglianze in modo ufficiali sono arrivate solo tre giorni dopo. Un ritardo dovuto ad una divisione all’interno della maggioranza e la sua presenza poteva creare ulteriori tensioni.
Assenti anche la regina Maxima di Olanda, il re Guglielmo Alessandro, il presidente cinese Xi e il premier spagnolo Sanchez. Su quest’ultimo nel Paese iberico è nata una vera e propria polemica con le opposizioni che hanno parlato di sgarbo nei confronti del Vaticano. Il primo ministro si è immediatamente giustificato sottolineando la presenza del re. Ma di certo la sua assenza è una di quelle destinate a far parlare di più. Per il resto, anche se non con delegazioni al completo per questioni logistiche e di spazio, sono arrivati tutti a Roma per rendere omaggio a Papa Francesco.
