Escursionisti ungheresi soccorsi sul Gran Sasso, i medici li raggiungono a piedi

Due escursionisti ungheresi sono stati soccorsi dopo essere rimasti bloccati al rifugio Franchetti, sul Gran Sasso.

Sul Gran Sasso è stata sfiorata la tragedia nel tardo pomeriggio di domenica 24 settembre 2023, quando due escursionisti stranieri, ungheresi, durante un’escursione hanno incontrato le condizioni meteo avverse che negli ultimi giorni hanno colpito tutta l’Italia.

Escursionisti ungheresi soccorsi
Escursionisti ungheresi soccorsi abruzzo.cityrumors.it

Notte di terrore quella passata da due escursionisti ungheresi che, durante un’escursione sul Gran Sasso, hanno dovuto correre ai ripari presso il rifugio Franchetti, essendo rimasti senza forze e con vento e nebbia che rendevano impossibile il proseguimento dell’escursione. I soccorsi hanno avuto diversi problemi a raggiungerli, viste le condizioni meteo avverse.

Escursionisti soccorso sul Gran Sasso

si è risolta nel migliore dei modi, una storia che rischiava di scadere nella tragedia quando due escursionisti ungheresi, durante un’escursione sul Gran Sasso, il massiccio montuoso più alto appartenente alla catena degli Appennini situato interamente in Abruzzo, hanno dovuto correre ai ripari, presso il rifugio Franchetti.

Il soccorso alpino si è mosso a piedi
Il soccorso alpino si è mosso a piedi abruzzo.cityrumors.it

I due escursionisti infatti, si sono ritrovati completamente senza forze mentre le condizioni meteo continuavano a peggiorare, tra nebbia fitta che impediva di proseguire la camminata in sicurezza e raffiche di vento a velocità sostenute. Una volta giunti al rifugio Franchetti, i due ungheresi hanno subito cercato di allertare il soccorso alpino e speleologico per venire recuperati.

Subito, una squadra della stazione di Teramo ha cercato di intervenire per portare in salvo i due escursionisti ma le condizioni meteo, hanno minato molte possibilità di soccorso: l’elisoccorso per esempio, non è riuscito a levarsi in volo proprio a causa della fitta nebbia che rendeva impossibile il decollo con i soli strumenti di volo. La visibilità ridotta e le forti raffiche di vento, hanno costretto la squadra di Teramo a prendere decisioni diverse.

La drastica decisione dei soccorritori teramani è stata quella di raggiungere il rifugio Franchetti a piedi, partendo da Cima Alta. Non è stata sicuramente una passeggiata, dato che le condizioni meteorologiche non accennavano a migliorare e hanno comportato un certo grado di difficoltà nel trasporto degli strumenti adatti a un primo soccorso dei due escursionisti.

Una volta giunti, il medico del Cnsas (Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico) ha provveduto a eseguire delle manovre di primo soccorso per accertare le condizioni dei due uomini ungheresi. Una volta accertate le condizioni stabili dei due turisti, è il medico si è incaricato di riaccompagnare i due nel piazzale di Prati di Tivo, proseguendo per un pezzo di tragitto a piedi e proseguendo, nella parte finale, con un fuoristrada.

 

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