Giuseppe Ninu, segretario regionale per l’Abruzzo del Sappe, in esclusiva ai nostri microfoni sulla vicenda del ritrovamento di panetti e telefonini nelle carceri di Teramo e Pescara.
Telefonini e panetti nelle carceri di Teramo e Pescara. La scoperta è stata fatta in questi ultimi giorni dagli agenti in servizio nelle due strutture penitenziarie. La nostra redazione ha contattato in esclusiva Giuseppe Ninu, segretario regionale per l’Abruzzo del Sappe, per fare un punto della situazione.
Giuseppe Ninu, come sono riusciti ad entrare telefonini e panetti nelle strutture penitenziarie?
“Mi rendo conto che per voi è una cosa impossibile, ma succede. Purtroppo non abbiamo organizzazione e strutture per salvaguardare l’istituto dall’introduzione di roba illegale. I modi sono molteplici. Diciamo che se arrivano con i pacchi, noi il 99% delle volte li scopriamo. Ma se, per esempio, persone inghiottono le sostanze stupefacenti oppure fanno arrivare i cellulari con il drone non possiamo fare nulla. Ricordo che oggi gli istituti penitenziari non hanno il servizio di sicurezza esterno, ovvero le sentinelle. Poi ci sono anche i permessi ai detenuti“.
Magari possono essere introdotti anche durante i colloqui.
“Assolutamente sì. Può capitare la moglie o il figlio nasconde qualcosa nelle scarpe o sotto la lingua. Oppure addirittura utilizzano il pannolino del neonato che portano a colloquio. Lo Stato deve capire che per far funzionare il sistema carceri come vuole la Costituzione bisogna investire e tirare fuori dalle celle i detenuti gravemente malati, soprattutto quelli con patologie di salute mentale e i tossicodipendenti. Loro la pena la devono scontare nelle strutture adeguate“.
La carenza di personale ha un ruolo in questi ingressi?
“La carenza di personale non è una garanzia di efficienza, ma i controlli ci sono sempre. Quando arriva qualcosa tramite un pacco, difficilmente riesce ad entrare. Non è controllabile tutto ciò che giunge nelle strutture penitenziarie tramite droni o i modi detti in precedenza“.
Cosa succede ai detenuti che vengono scoperti?
“Non succede nulla. Vengono denunciati e dipende dai casi. Se viene trovato all’interno della propria cella, il reato si manifesta. Se arriva il pacco diretto a qualcuno, quello può dire di non essere a conoscenza. Ma c’è sempre una complicità implicita“.