Andrà rifatto tutto dall’inizio, il concorso che si era tenuto in Abruzzo pochi mesi fa è stato annullato e ora dovrà essere ripetuto
Tutto da rifare, tutto annullato. Il concorso che negli scorsi giorni era stato svolto nelle cinque regioni Abruzzo, Emilia Romagna, Marche, Puglia e Umbria non è stato considerato valido dal Tar che, valutando le carte e i ricorsi, ha deciso per la ripetizione dell’esame, lasciando senza parole tutti coloro che erano riusciti a superarlo.
Il riferimento è al concorso ordinario del Pnrr per i docenti di laboratorio nelle scuole secondarie. In seguito al suo svolgimento e alla pubblicazione degli esiti, alcuni candidati hanno deciso di presentare un ricorso al Tar di Ancona, scegliendo come avvocato difensore il legale Gaetano Liperoti.
Il concorso, che è stato bandito a livello nazionale e che aveva come obiettivo quello di immettere in ruolo circa 20.000 docenti, è stato strutturato a livello interregionale. Tutte le procedure sono state gestite dall’Ufficio scolastico regionale delle Marche, che ha avuto anche il compito di nominare la commissione chiamata a valutare le prove sostenute dai candidati.
Nell’elaborare le varie prove, la commissione ha deciso di far svolgere la prova pratica agli aspiranti docenti della classe B022 (quella di Laboratori di tecnologie e tecniche delle comunicazioni multimediali) in modalità scritta. Ed è proprio qui che si creano i presupposti che hanno poi portato al ricorso.
Dov’è, infatti, che si è venuto a creare il problema riscontrato dal Tar di Ancona e che ha portato all’annullamento della prova? Nel fatto che è stato richiesto a tutti i candidati di scrivere il proprio nome e il proprio cognome sui fogli che avevano a disposizione per lo svolgimento del test.
In questo modo è stato violato il diritto di anonimato nell’espletamento della prova pratica. Non c’era, infatti, alcuna necessità di richiedere al candidato di firmare il proprio esame, come sottolineato dallo stesso Liperoti e confermato dalla sentenza emessa dal Tar.
“Quando una prova pratica viene strutturata in forma scritta occorre rispettare la regola generale del suo svolgimento in forma anonima, non essendoci alcun valido motivo per cui chi corregge la prova debba conoscere il nome del suo autore, così da mettere a rischio la credibilità e la trasparenza del concorso”.
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Ora tutti i candidati dovranno ripetere il test svoltosi lo scorso maggio a Porto Sant’Elpidio. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito dovrà nuovamente esaminare tutti i candidati prima per mezzo della prova pratica, passando poi alle prove orali, prima di approvare una nuova graduatoria di vincitori, che avrà effetto a partire dal prossimo anno scolastico.