Digiuno e alcol: i medici lanciano l’allarme. Tra i giovani si sta diffondendo un terribile fenomeno alimentare, che hanno mandato gli ospedali degli Stati Uniti in tilt
Un nuovo, preoccupante fenomeno si sta diffondendo tra i giovani. Una moda esportata dagli Stati Uniti e che ha preso prepotentemente piede in Italia. Soprattutto nelle regioni del centro Sud. In primis in Puglia e in Sicilia, ma con diversi casi anche in Abruzzo e nel Lazio. Nei pronto soccorso e negli ospedali, si sono registrati numerosi accessi di ragazzi e ragazze, costretti a combattere contro una pessima abitudine: che rischia di rovinare seriamente le funzioni vitali.
In Abruzzo si è recentemente diffuso un brutto fenomeno, che in pochi mesi ha preso piede in diverse regioni italiane. Una moda alimentare che in alcuni stati statunitensi ha portato la sanità a lanciare un vero e proprio allarme. Si tratta infatti di un mix tra anoressia e alcolismo. Un trend pericolosissimo, che può causare seri problemi alla salute delle persone. Soprattutto tra i più giovani.
Una moda esportata dagli Stati Uniti e che è stata ribattezzata come drunkoressia. Immaginate un organismo, già fortemente debilitato dal digiuno e dalla poca assunzione di calorie, che entra in contatto con una quantità spropositata di alcol. Il mix, secondo i medici, può risultare devastante. Questo fenomeno, secondo la spiegazione dei medici, può essere volutamente indotto (in quel caso si sceglie volutamente di bere drink alcolici dopo aver digiunato a lungo), o causato da due brutte abitudini: il ricorso eccessivo alle diete, abbinato all’assunzione di alcol.
Secondo gli esperti, a soffrirne di più sono le ragazze, molto più avvezze a ridurre le assunzioni di cibo per restare in linea. Se alla voglia di mantenere un fisico asciutto, si uniscono i recenti modelli del bere giovanile, diventa sempre più probabile incorrere in fenomeni pericolosi. Una moda molto diffusa è il binge drinking, meglio conosciuta come “abbuffata alcolica”. Si tratta di una moda che porta a bere alcol a ritmi quasi compulsivi, per migliorare la loquacità negli appuntamenti, l’entusiasmo e sbarazzarsi di timidezza e freni inibitori.
Come sottolineato, i ragazzi e le ragazze delle regioni centrali e meridionali, soffrono con maggior frequenza, questa sorta di disfunzione alimentare. I numeri lo testimoniano: secondo un’indagine effettuata da un dipartimento di dipendenze patologiche dell’Asl, è emerso che il 57,8 dei ragazzi, con un’età compresa tra i sedici e i diciotto anni, fa uso sistematico di alcol: e tra questi, circa il settanta per cento, sono ragazze.
Lo scorso anno il Servizio per le Dipendenze di Bari ha registrato 125 accessi di under 25 per consumo di alcol. Da gennaio 2024 ad oggi, il dato è aumentato in modo clamoroso: sono più di trecento i casi registrati tra li under 25: quasi sessanta hanno coinvolto ragazzi sotto i diciannove anni di età. Situazioni simili si sono registrate anche nelle altre regioni centrali e meridionali. Ma secondo gli esperti, questi numeri non “corrispondono alla portata reale del fenomeno assolutamente in aumento. Nell’immaginario collettivo, l’alcol, essendo una sostanza legale, non viene percepito come altre sostanze d’abuso e il suo consumo nei contesti ricreativi, anche in età adolescenziale, sembra una pratica normale”.
Quando poi l’alcol, trova sulla sua strada un organismo già fortemente debilitato da diete e un digiuno lungo e stressanti, può portare a problemi molto seri. In Abruzzo e in molte regioni, sono stati istituiti dei centri specializzati nella risoluzione di queste problematiche. Sono stati avviati dei programmi terapeutici che possono precocemente portare all’assunzione di una nuova forma di risoluzione del problema, soprattutto nei più giovani, con interventi di sostegno dedicati ai genitori e agli accompagnatori. Servizi di prevenzione e di pronto intervento: per mettere la parola fine ad una terribile abitudine.