Via libera del Consiglio dei ministri, durato circa 90 minuti, al decreto legge per salvare la banca Popolare di Bari. “Misure urgenti per il sostegno al sistema creditizio del mezzogiorno e per la realizzazione di una banca di investimento”.
E’ il titolo del decreto per il salvataggio di Banca Popolare di Bari, così come modificato in Consiglio dei ministri. A quanto si apprende, il testo sarebbe stato approvato senza modifiche sostanziali, ma in Cdm si è scelto di modificare il titolo, esplicitando il sostegno al sistema del Sud. Il dl era annunciato come “Misure urgenti per la realizzazione di una banca di investimento”.
“In base al decreto verrà disposto un aumento di capitale che consentirà a MCC, insieme con il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) e ad eventuali altri investitori, di partecipare al rilancio della Banca Popolare di Bari (BPB), confermando così la determinazione del Governo nel tutelare i risparmiatori, le famiglie, e le imprese supportate dalla BPB”, si legge nel comunicato finale del Cdm. “Positiva l’approvazione del decreto – ha detto il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri al termine del Consiglio dei Ministri -.
Il governo è al fianco dei risparmiatori e dei dipendenti della Banca Popolare di Bari e delle imprese da questa sostenute ed è impegnato per il suo rilancio a beneficio dell’economia del Mezzogiorno”. “Il presidente del Consiglio solleciterà a Bankitalia e ai commissari un’azione di responsabilità sui vecchi manager, prestando soldi agli amici degli amici che non li hanno restituiti”, ha detto Luigi Di Maio dopo l’approvazione da parte del Cdm del dl per il salvataggio della banca popolare di Bari. “Salvi i risparmi – aggiunge – Nessuna pietà per i manager e gli amici degli amici”. Previsto un finanziamento ad Invitalia “fino ad un importo complessivo massimo di 900 milioni per il 2020”, per rafforzare il patrimonio del Mediocredito Centrale “affinché questa promuova, secondo logiche di mercato, lo sviluppo di attività finanziarie e di investimento, anche a sostegno delle imprese nel Mezzogiorno, da realizzarsi anche attraverso il ricorso all’acquisizione di partecipazioni al capitale di società bancarie e finanziarie, e nella prospettiva di ulteriori possibili operazioni di razionalizzazione di tali partecipazioni”. Prevista la costituzione di una Banca di Investimento, che nascerebbe dalla ‘scissione’ delle acquisizioni fatte dal Mediocredito Centrale.
La formazione passerà attraverso un decreto con il quale il Ministero dell’Economia acquisirà attività e partecipazioni, con l’intero capitale sociale, senza dovere alcun corrispettivo. Le operazioni saranno realizzate in un regime di esenzione fiscale. Le risorse per il salvataggio della Banca Popolare di Bari arrivano dal fondo del ministero dell’Economia destinato “alla partecipazione al capitale di banche e fondi internazionali”. Le risorse sono “iscritte sul capitolo 7175 dello stato di previsione del ministero dell’Economia e delle Finanze”, rifinanziato per il 2020 “con la Sezione II” della legge di bilancio approvata nel 2018. Le norme previste dal decreto, finalizzato anche al salvataggio della Popolare di Bari, “possano contribuire al superamento di questi ostacoli strutturali e a ridurre il divario di sviluppo economico tra il Mezzogiorno e le regioni del Centro-Nord”.
Lo indica espressamente la relazione tecnica che evidenzia la “dimensione eccessivamente contenuta” degli istituti del meridione. “La Regione Puglia tutelerà con ogni mezzo azionisti, correntisti, dipendenti e creditori della Banca Popolare di Bari” e “a tal fine la Regione Puglia è disponibile – se il Governo lo riterrà necessario – anche ad un intervento diretto nel capitale della compagine che dovrà condurre il salvataggio della Banca”: così in una nota il governatore della Puglia, Michele Emiliano, informando di aver scritto una lettera al premier Conte “prima dell’inizio del Consiglio dei Ministri”. “Sì, chiuderemo su Banca popolare di Bari. Faremo un intervento”, aveva detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte alla fine del concerto di Natale in Senato.
“Tuteleremo i risparmiatori e non concederemo nulla ai responsabili di quella situazione critica – ha affermato – auspichiamo anzi azioni di responsabilità a loro carico”. “Si troveranno per parlare della Banca popolare di Bari – aveva detto il leader della Lega, Matteo Salvini -: io voglio vedere in galera quelli che hanno rubato i risparmi dei lavoratori pugliesi, degli imprenditori pugliesi. Voglio vedere in galera quelli che stanno rubando il futuro agli operai dell’Ilva di Taranto”. “Spero che il Parlamento approvi il prima possibile la proposta di legge firmata dalla Lega e anche dai Cinquestelle per riformare la Banca d’Italia e farla passare attraverso il Parlamento, quindi attraverso il popolo italiano”. “Renzi ci chiede di fare autocritica? Io vorrei dire una cosa anche con cordialità perché non vogliamo creare tensioni – ha detto Luigi Di Maio -: quando affronteremo il tema della Popolare di Bari che è stata commissariato da Bankitalia, non faremo perdere soldi ai risparmiatori e non ripuliremo la banca con soldi pubblici per venderla ai privati, come in passato. Banca Etruria ha fatto perdere soldi ai risparmiatori che stiamo risarcendo e le banche venete furono ripulite con i soldi degli italiani e rivendute ad un euro”.