Valle Castellana, danni causati da cinghiali: “Rimborsi troppo lenti”

Valle Castellana. “Il problema dei danni causati dai cinghiali sul nostro territorio comunale è oramai fuori controllo e desta viva preoccupazione non solo tra i coltivatori e gli allevatori, ma anche tra i semplici cittadini che, sempre più spesso, vedono questi animali arrivare fin dentro ai nuclei abitati, quando non riescono ad infilarsi addirittura in stalle, rimessaggi ed abitazioni” dichiara l’Assessore all’Agricoltura, alla Pastorizia, alla Foresta e gli Usi Civici di Valle Castellana, Battista Caterini. “Purtroppo poi, al danno, segue sempre più spesso la beffa – continua la nota – infatti, una volta subito un danno dai cinghiali, bisogna attrezzarsi di santa pazienza, prepararsi a tempi lunghissimi per essere indennizzati e, anche quando questo avviene, ci si deve “accontentare” di cifre risibili, che difficilmente coprono i danni subiti ed i costi sostenuti”.

“Solo negli ultimi mesi sono infatti cresciuti in maniera preoccupante gli avvistamenti di questi animali nei pressi dei centri abitati e nei terreni degli allevatori e dei coltivatori che operano nel nostro territorio – prosegue l’Assessore di Valle Castellana – con essi sono in preoccupante aumento anche i danni arrecati alle produzioni agricole, agli altri animali e alle aree pubbliche, visto che i cinghiali non si fermano dinanzi alle staccionate, distruggono la segnaletica e causano danni a tutto ciò che trovano sulla loro strada. Purtroppo però poi il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, dinanzi a danni da diverse migliaia di euro, indennizza agricoltori e allevatori con poche centinaia di euro che quasi mai coprono i danni subiti”.

“Siamo di fronte ad una situazione fuori controllo, siamo all’assurdo” ribadisce Battista Caterini. “L’Amministrazione cerca in ogni modo di lavorare per rilanciare Valle Castellana ed il suo territorio, prova ad attrarre nuove attività e piccoli imprenditori, punta a ridare slancio a settori strategici della nostra economia come la pastorizia, l’allevamento di animali, l’agricoltura, ma la burocrazia è un freno e spinge tante persone a lasciare i nostri monti. Chiediamo che alle tante parole dette seguano finalmente i fatti e che, chi di dovere, metta in atto tutte le forme di sostegno possibili per questo territorio, vogliamo un maggiore controllo sui cinghiali, perché non è possibile vederseli entrare fin dentro casa e alzarsi la mattina presto per andare a lavorare e trovare campi distrutti, staccionate divelte, animali attaccati e vedersi poi riconoscere, con colpevole ritardo, rimborsi risibili. Così si invita la gente a chiudere la propria attività ed a lasciare la montagna, quando invece servirebbe un aiuto ed un sostegno per chi ha investito su questi territori e ha deciso di viverci e non di abbandonarli”.

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