Si è tenuta ieri venerdì 21 aprile una riunione in Prefettura sulla delicata questione della mancata erogazione degli stipendi ai lavoratori della Casa di Riposo di Civitella.
Apprendiamo che è stato raggiunto verbalmente un accordo, che verrà ratificato la prossima settimana, tra l’Azienda e la cooperativa KCS e che, quindi, sarà sbloccato il pagamento degli emolumenti agli operatori.
“Siamo assolutamente soddisfatti e felici dell’esito di questo incontro: è stato tutelato il sacrosanto diritto delle lavoratrici e dei lavoratori di percepire il proprio stipendio.
Quello che non ci ha soddisfatto è leggere su Facebook l’annuncio da parte del Sindaco Di Pietro come a voler attribuirsi un merito che in realtà non ha.
Il Sindaco sì ha partecipato all’incontro e agli incontri passati, ma siamo consapevoli che ciò rappresenta la più banale e ordinaria delle attività che qualsiasi sindaco debba svolgere. Partecipare agli incontri in Prefettura per il destino ed il futuro di una struttura, che incide sul proprio territorio e che tutela la cura e la salute dei nostri anziani, è il minimo che si possa fare! Anzi ci chiediamo il perché, in tutti questi ultimi anni, ove abbiamo assistito a comunicati stampa e proteste da parte dei sindacati sull’annosa e drammatica situazione economica della Asp n.1 di Teramo, non abbiamo mai letto una presa di posizione ufficiale del nostro Sindaco.
Sono anni che i sindacati denunciano questa problematica e che organizzano sit-in di protesta e scioperi, sono anni che leggiamo sulla stampa di azioni di altri Sindaci atti a promuovere l’intervento della Regione per mettere riparo a questa situazione, ma da parte della Di Pietro non ricordiamo, a nostra memoria, nulla in tal senso, nemmeno sui social. Proprio in piena campagna elettorale la sindaca, attraverso dei post su Facebook, prima chiede che il tema “Casa di Riposo” venga lasciato fuori dalla contesa elettorale, successivamente pubblicizza la sua partecipazione ad un tavolo in Prefettura.
Estremo e ingannevole tentativo di salvataggio? Domanda retorica.
E allora è qui che ci sorgono i dubbi: forse fino ad ora la Sindaca non ha mai preso posizione pubblica perché il padre è stato membro dal 2011 al 2014 dell’Organismo
Commissariale della Asp n.1? Forse perché sempre il padre è stato membro del CDA della Asp dal 2014 al 2019? Forse perché l’Assessore Regionale che portò avanti la legge regionale di riordino delle ex-ipab nel 2011 e che nominò Erminio Di Pietro all’interno dell’organismo commissariale era lo stesso Assessore Regionale che nel 2013 guidò e
sponsorizzò la candidatura di Cristina Di Pietro a Sindaco?
In sintesi: la Legge Regionale che ha contribuito al disastro economico in cui versano oggi
le Asp abruzzesi è di responsabilità della stessa persona che ha spinto la prima
candidatura della Di Pietro e che ha nominato il padre nell’ente di gestione della Asp n.1 di
Teramo, dove è rimasto per ben 8 anni negli ultimi 12.
Caro Sindaco, partecipare ai tavoli è un dovere morale oltre che politico-amministrativo,
quello che ci saremmo aspettati da Lei è che già nel corso degli anni passati prendesse
posizione pubblicamente al fianco dei lavoratori e dei Sindacati, come altri Sindaci hanno
fatto, anche perché, senza un intervento organico da parte della Regione, c’è il rischio che
fra qualche mese si ripresenti di nuovo la criticità della mancata erogazione degli stipendi.