Una panchina viola a Teramo simbolo della fibromialgia

Il 21 settembre alle 17 in piazza Martiri a Teramo sarà installata una panchina viola, simbolo della sindrome fibromialgica, alla presenza del Sindaco Gianguido D’Alberto, del Direttore Generale della Asl di Teramo Maurizio Di Giosia e del Direttore Sanitario Maurizio Brucchi.

Per l’occasione interverranno figure medico-scientifiche multidisciplinari, esponenti delle Associazioni ed altri importanti figure del territorio.

“L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha riconosciuto l’esistenza della fibromialgia già nel 1992 e sebbene siano passati quasi 30 anni, il Servizio sanitario nazionale, ad oggi, non la riconosce ancora tra le malattie croniche invalidanti per le quali è prevista l’esenzione dalla compartecipazione alla spesa sanitaria ossia l’inserimento nei LEA”, ricordano l’Associazione Fibromialgici Libellula Libera APS e l’Associazione A.I.S.F. ODV che organizzano l’evento.

“Solo poche Regioni si sono mosse in tal senso: tra queste l’Abruzzo. Il 21 marzo 2021, il Consiglio Regionale ha approvato all’unanimità la proposta di legge 95/2019 “Disposizioni per il riconoscimento, la diagnosi e la cura della fibromialgia”. La legge approvata (a firma Testa, Quaglieri, D’Amario, D’Incecco, Quaresimale) istituisce il Registro regionale della fibromialgia per la raccolta e l’analisi dei dati clinici e sociali, al fine di rendere omogeneo e definito il percorso epidemiologico, inquadrare clinicamente le persone affette da tale patologia e rilevare le problematiche e le eventuali complicanze”.

E ancora: “La norma prevede, inoltre, di promuovere la predisposizione, da parte del Comitato scientifico regionale, di linee guida per il percorso diagnostico – terapeutico multidisciplinare, già delineate dal tavolo tecnico nei mesi scorsi, di individuare un centro di riferimento e di specializzazione regionale per coordinare il sistema integrato di prevenzione, diagnosi e cura della fibromialgia, e di impegnare la Giunta regionale a presentare, entro due anni dall’entrata in vigore della legge, un progetto di fattibilità tecnica ed economica dell’eventuale partecipazione regionale alle spese previste per la creazione di centri specializzati. In tal senso, nella legge di bilancio, sono già stati stanziati cinque milioni di euro, da suddividersi tra le Regioni”.

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