Martinsicuro. Il coordinamento provinciale di Fratelli d’Italia di Teramo ha lanciato una petizione indirizzata al Presidente del Consiglio Gentiloni, al Ministro dello Sviluppo Economico Calenda, al Ministro dell’Ambiente Galletti e al Presidente della Regione Abruzzo D’Alfonso per chiedere lo stop alla nuova perforazione richiesta dall’ENI al Ministero dell’Ambiente a largo delle coste di Martinsicuro.
Il progetto prevede la perforazione del pozzo Donata 4 DIR fino a 1.181 metri di profondità a partire dall’esistente piattaforma Emilio per l’estrazione di gas del Campo Donata fino ad arrivare alla centrale gas di Pineto.
La perforazione ed estrazione di idrocarburi è capace di creare notevoli fenomeni di subsidenza unita a impatti consistenti all’ambiente a causa dell’utilizzo di fluidi di perforazione e della dispersione in mare di sostanze pericolose come diversi metalli pesanti oltre al rischio di incidenti, due anni fa in occasione del referendum si opposero all’Italia petrolizzata 15 milioni e 800 mila cittadini, nonostante la volontà degli Italiani sia stata chiara i nostri mari sono ancora sotto la minaccia di nuove attività di ricerca di idrocarburi, FDI non permetterà che altri scempi vengano commessi sul proprio territorio.
Allarme trivelle di fronte a Martinsicuro, Bracco-Licheri-Ciccantelli : “Giù le mani dal nostro mare”. Sinistra Italiana condivide le preoccupazioni del coordinamento regionale “No Hub del Gas” riguardanti il progetto ENI per la perforazione del pozzo Donata 4 DIR sito a 27 km dalla costa e che interesserebbe la zona di fronte a Martinsicuro (nel teramano) e San benedetto del Tronto (nelle Marche). Siamo di fronte all’ennesimo tentativo di utilizzare l’Adriatico come zona “di caccia”per petrolieri e giganti dell’energia a dispregio della sostenibilità ambientale, del patrimonio naturale e di tutto quel comparto economico e produttivo legato alla qualità e all’integrità del nostro mare.
L’Abruzzo ha già dimostrato più volte, ricordiamo ad esempio Ombrina Mare, di saper costruire mobilitazioni popolari legate ad azioni istituzionali per fermare questi tentativi a protezione dell’ambiente per pensare e praticare un modello di sviluppo di tipo alternativo.
Auspicando un diniego della Valutazione d’Impatto Ambientale (V.I.A.) siamo a disposizione del coordinamento e delle associazioni ambientaliste per le iniziative che vorranno mettere in campo per sventare questa minaccia a partire dal coinvolgimento dei nostri deputati e senatori per azioni parlamentari in caso di avvio operativo della legislatura.