Tortoreto, vertenza Selta. Tutti d’accordo: ora bisogna aprire il tavolo al Mise FOTO VIDEO

Tortoreto. La vertenza Selta non può essere circoscritta agli ambiti territoriali. Ma avere un riflesso nazionale, con l’attivazione di un tavolo al Mise.

 

E per questo la battaglia di sindacati e lavoratori deve anche essere sostenuta dalla politica del territorio. E’ questo il percorso tracciato questa mattina, a Tortoreto, in sala consiliare, nel corso del confronto pubblico promosso dalle organizzazioni sindacali (Fiom Cgil e Fim Cisl) alla presenza della politica e degli amministratori. Nutrita anche la delegazione dei lavoratori dello stabilimento di Tortoreto, che la proprietà in fase di pre-concordato fallimentare, vuole chiudere. All’appello dei sindacati hanno risposto in diversi.

 

All’amministrazione comunale di Tortoreto, rappresentata dal presidente del consiglio comunale Fausto Di Eusebio e dal vicesindaco Francesco Marconi (presente anche il consigliere di minoranza, Nico Carusi), dal parlamentare Antonio Zennaro, i consiglieri regionali Dino Pepe e Sandro Mariani, al presidente della Provincia Diego Di Bonaventura. La politica ha preso impegni: sostenere il percorso in atto in questo frangente.

 

Dalla necessità di spingere affinché tutta la vertenza arrivi ai Ministero e poi le forme di sostegno. A breve, infatti, è previsto un incontro anche in prefettura con un ulteriore presidio dei lavoratori in occasione del tavolo di confronto. Lo stabilimento di Tortoreto occupa 80 lavoratori (molti di loro sono in cassa integrazione da mesi).

 

 

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