Tortoreto. I malumori, dopo mesi di trattative e di repentini ribaltoni, anche sul piano strategico, iniziano a serpeggiare tra i dipendenti.
E non potrebbe essere altrimenti dopo l’ultimo tavolo istituzionale di confronto, con la proprietà, che ha rimesso in discussione alcuni degli aspetti. La sensazione si avverte, in maniera chiara, durante il sit-in dei lavoratori della Betafence di Tortoreto, che sono in stato di agitazione e che hanno osservato tre giorni di sciopero. Nel frattempo, però, la Presidiad, la multinazionale inglese, nell’interlocuzione con l’assessore regionale Pietro Quaresimale, ha rimescolato ancora le carte.
No ai 100 licenziamenti, come evidenziato nella vicedo-conferenza dello scorso 15 dicembre, ma alla possibilità di un piano sociale. Il ricorso ad ammortizzatori sociali per i prossimi due anni e l’impegno di presentare un piano industriale in una prossima riunione, tra il 19 e il 21 gennaio, con tutti gli attori della complicata vicenda.
Il fatto nuovo, emerso nel mezzo dello sciopero dei dipendenti dell’azienda di Tortoreto, è stato sottolineato dall’assessore Quaresimale. Assieme a lui erano presenti anche i consiglieri regionali Dino Pepe e Simona Cardinali e il presidente della Provincia, Diego Di Bonvantura.
Cosa accade ora. La Betafence ora va in ferie fino a dopo l’Epifania, come ogni anno, ma l’attenzione resta molto alta, anche perché le tante previsioni avanzate dalla proprietà (dalla possibile dismissione, al ripensamento successivo e alle ipotesi di rilancio) hanno comunque spiazzato i dipendenti di un’azienda che nonostante tutte le difficoltà del momento, resta in salute. Qualsiasi valutazione, e non potrebbe essere altrimenti, potrà essere fatta nel momento in cui sarà messo nero su bianco il nuovo piano industriale. Solo allora si potrà ragionare su dati concreti. Di certo, procedure di licenziamento collettivo, al momento, non sono previste, come ha ribadito l’assessore Quaresimale mostrando le comunicazioni con la Presidiad.