Tortoreto, nuovi elementi sulla vicenda dei buoni pasto

Tortoreto. Un carteggio, che sarà ovviamente trasmesso agli inquirenti, potrebbe anche rimettere in discussione parte della vicenda degli ammanchi dei buoni pasto al Comune di Tortoreto.

 

La vicenda, in maniera marginale, è stata accennata dall’associazione Impegno Civico, durante la conferenza stampa sulla tassazione del Comune e la gestione dei conti.

 

Le copie dei bonifici. Per quanto concerne le somme dei buoni pasto non riversati nelle casse comunali (esiste un’inchiesta con 4 indagati, due rivenditori e due ex dirigenti comunali, con addebiti diversi) esisterebbero copie di bonifici effettuati al Comune, ma che sarebbero finiti in un conto “diverso” rispetto a quello della tesoreria comunale.

O meglio, questa eventualità andrà correttamente verificata. Va detto che per quanto concerne la gestione dei buoni pasto, nel corso degli anni, è stata sempre applicata con i rivenditori una vera e propria compensazione con gli anticipi dei libri di testo.

Anzi. Chi in quegli anni gestiva la vendita dei buoni pasto per conto del Comune, dai conti effettuati, vanterebbe un credito, seppur piccolo, nei confronti dell’Ente. Si tratterebbe in particolare di uno dei due gestori del servizio per il quale veniva richiesta una somma di circa 40mila euro rispetto all’ammanco totale (oltre 160 mila). Una situazione in ogni caso tutta da chiarire nei termini e nelle modalità. Fermo restando che l’inchiesta ancora non è chiusa e si attende definizione della stessa per conoscere decisioni e passi successivi.

Sotto questo aspetto, nel corso delle ultime settimane sarebbe intercorso un carteggio tra il Comune e uno dei protagonisti della vicenda per far luce sul caso, a prescindere poi dal percorso dell’indagine.

 

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