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Tortoreto, dune artificiali: il progetto per il momento viene rinviato

Tortoreto. Qualcuno l’operazione l’ha iniziata e in parte conclusa. E forse dovrà tornare sui propri passi.

 

Tutti gli altri, però, hanno deciso di abbandonare, per il momento, il progetto di “proteggere” la spiaggia di Tortoreto seguendo il modello Riccione. Ossia quello di creare dune artificiali a protezione anche delle strutture durante il periodo invernale, usando la sabbia presente, per poi ripristinare il tutto in vista nella nuova stagione balneare. Sotto questo aspetto, infatti, non è stato raggiunto un accordo tra l’associazione Balneator, l’organismo che raggruppa i concessionari di spiaggia di Tortoreto e l’amministrazione comunale.

Lo scorso anno, dopo un sopralluogo fatto sulla riviera romagnola, anche da parte degli amministratori, il percorso era stato tracciato. Ma poi all’atto pratico la cosa non si è concretizzata. Dieci stabilimenti balneari, nel mese di novembre, hanno avanzato una formale richiesta al Comune, che se da un lato ha acconsentito alla progettualità, dall’altra ha imposto che la creazione di dune artificiali poteva essere effettuata, così come prevede nei tratti di erosione, con sabbie di cava. E sotto questo aspetto, senza considerare le ripercussioni dell’attività e i costi della stessa, i balneatori hanno deciso di rinunciare all’idea. Che sarebbe stata sperimentale, ma soprattutto funzionale agli obiettivi sulla scorta di quella che è stata l’esperienza di altre realtà.

Per il momento, dunque, l’idea resta congelata in attesa poi di trovare soluzioni utili nel medio periodo. In tutto questo discorso, poi, c’è il problema dell’erosione costiera che Tortoreto guarda con preoccupazione anche in relazione a quello che accade nella vicina Alba Adriatica.

“Se la sabbia fosse portata via dall’erosione”, ricorda Carlo Dezi, “tutte le attività balneari terminerebbero insieme a tutte le altre che hanno a che fare con il turismo (vedi cosa sta accadendo ad Alba nord). Per questo l’obiettivo è quello di portare avanti un sistema semplice ed economico per mettere in sicurezza l’arenile. E’ necessario aprire un tavolo permanente di confronto sui temi dell’erosione che poi possa consentire di pianificare di ogni azione, nel rispetto delle norme, per tutelare la nostra spiaggia”.