Così, Guerino Pepe, nato il 23 dicembre 1920, lucido e con la voce ferma, narra le tante vicissitudini della sua lunga ed intensa esistenza scandita da ben 100 anni. E racconta, in particolare, del periodo drammatico del secondo conflitto mondiale, in cui trascorse, giovanissimo, cinque anni lontano da casa, dapprima combattendo in Grecia, nell’Isola di Rodi, e poi, prigioniero in Germania, a Lipsia, sino alla liberazione avvenuta per mano dei Russi.
Una testimonianza intensa e una vita di lavoro. Una storia di attaccamento alla sua terra, Torano Nuovo, dove Guerino ha svolto l’attività di agricoltore; terra che non ha mai lasciato, se non durante gli anni della guerra, quando – ci dice – gli fu concessa una sola licenza, nel momento in cui venne a mancare suo padre. Una storia non solo di lavoro ma anche e soprattutto di famiglia. Una famiglia genuina e per bene, di solide basi, costruita insieme alla moglie Rosina, e arricchita dall’affetto e dalla premura dei loro tre figli, Erminio, Osvaldo e Bruno, dalle nuore, dai nipoti e pronipoti.
“Non è stato semplice tradire l’emozione dinanzi agli occhi commossi e ai racconti di Guerino, persona mite, educata, un vero galantuomo” – dichiara il Sindaco Anna Ciammariconi, la quale, insieme al Consigliere Regionale Dino Pepe, ha portato gli auguri dell’intera Comunità toranese al concittadino, omaggiandolo con una targa e una pergamena.
“La sua testimonianza ci riempie di profondo orgoglio, dichiara io Sindaco, sia per l’ammirevole traguardo raggiunto sia – specialmente nel tempo incerto che stiamo vivendo – per il suo esempio di coraggio e di pazienza, di serenità che solo può oggi avere chi ha vissuto gli anni difficili della guerra, delle restrizioni e di tanti e tanti altri sacrifici… Avrei voluto ascoltare per ore i racconti della vita intensa di Guerino, ma il periodo non lo consente e, quindi, nello scambiarci gli auguri di feste serene e in salute, ci siamo dati appuntamento per il prossimo anno”.