Tre diverse situazioni che riguardano il post terremoto e l’autonoma sistemazione che l’associazione Robin Hood di Pasquale Di Ferdinando porterà davanti al difensore civico dopo le mancate risposte del commissario per la ricostruzione.
La prima è quella che riguarda Stefania Fantino, originaria di Milano ma trasferitasi a Teramo con la famiglia, che si è ritrovata a sua insaputa a vivere per anni in una palazzina dichiarata inagibile (classe E) fin dal 2009. “Io l’ho scoperto dall’impresa che doveva fare i lavori, non ero a conoscenza del fatto che l’appartamento in cui abitavo non fosse agibile – ha raccontato questa mattina – Tra l’altro sapevo che la ditta incaricata doveva eseguire solo lavori esterni, riguardanti l’intonaco. Sono andata a vivere nella palazzina in viale Crucioli dal 2014… dopo le scosse dell’agosto 2016, abbiamo scoperto tutto. Adesso io e la mia famiglia ci siamo trasferiti a Giulianova, ma abbiamo sostenuto da soli tutte le spese del caso”. Alla donna e alla sua famiglia l’autonoma sistemazione è stata negata proprio in virtù dell’inagibilità verificata nel 2009, ma di cui non ne erano a conoscenza.
Altro caso arrivato sulla scrivania dell’associazione Robin Hood, riguarda il comune di Torricella, ed un immobile abitato con utenze allacciate e consumi. La famiglia alla quale è stata negata l’autonoma sistemazione, secondo quanto comunicato, è titolare di attività turistiche e dunque per periodi dell’anno non abitano a Torricella, nonostante la residenza.
Infine il caso di Cellino Attanasio, dove un immobile è stato sgomberato perché non possibile l’accesso alla zona rossa, (campanile pericolante), ma senza l’ordinanza sindacale gli sfollati non hanno diritto all’autonoma sistemazione.
La risposta del difensore civico arriverà nel giro di un paio di mesi.