Si tratta di un ulteriore passaggio del programma che porterà alla riqualificazione completa delle ampie aree verdi che sorgono in coincidenza con i due alvei fluviali della città e trova copertura finanziaria, per complessivi 600mila euro, all’interno di una somma di 1.200.000 euro già stanziata dall’amministrazione comunale in parte con fondi propri e in parte con i fondi della Sus. Il cronoprogramma prevede l’ultimazione di questo I lotto entro la prossima estate.
Una città verde dentro la città. “Questa la filosofia che ispira il progetto, elaborato dallo studio di Architettura Ca.Se Atelier in collaborazione con lo studio di Architettura del Paesaggio LAR, sulle indicazioni dell’amministrazione comunale, ed in particolare del sindaco Gianguido D’Alberto e degli assessori Martina Maranella e Valdo Di Bonaventura”, dice il Comune in una nota.
“Negli ultimi anni i parchi che circondano la cinta urbana (Parco fluviale del Vezzola e Lungofiume del Tordino), sono stati oggetto di particolare attenzione e la riqualificazione ha la finalità di renderli maggiormente fruibili e metterli in diretta connessione con il resto della città – si legge in una nota del Comune – Negli ultimi anni, in particolare il Parco del Vezzola è stato attrezzato e sistemato con opere di ingegneria naturalistica e arredo urbano per potervi praticare giochi, sport e passeggiate; particolare importanza riveste il tracciato, una pista che consente di girare, a piedi o in bicicletta, immersi nella natura. Progressivamente, anche in virtù della sua più agevole fruibilità, il Parco è diventato punto di riferimento per i cittadini che lo utilizzano come infrastruttura verde, dotata di notevole valenza paesaggistica e storica. Il nuovo progetto muove dall’analisi delle criticità oggi esistenti”.
Gli interventi. “Innanzitutto si è notato come il parco sia una realtà non sempre facilmente raggiungibile. Di conseguenza il nuovo disegno dell’intera area prevede: l’implementazione di accessi e collegamenti con la città; l’abbattimento delle barriere architettoniche; la tematizzazione dei percorsi; l’individuazione di funzioni caratteristiche; la realizzazione di piccole infrastrutture a servizio delle aree; il recupero delle emergenze architettoniche presenti e la riqualificazione delle realtà sportive ed edilizie in degrado, nonché la risoluzione delle interferenze con le infrastrutture, soprattutto viarie, della città. Prevista anche l’introduzione di una segnaletica, tramite elementi che si ritrovano poi lungo tutto il percorso, determinando un sistema caratterizzato, nella forma e nel colore. A completare il sistema, sono previste piccole strutture costruite con materiali naturali, denominate come “casette”, che lo doteranno dei necessari servizi. In tutto il Parco è previsto il rifacimento della pavimentazione della pista che verrà trasformata in ciclopedonale mediante la realizzazione di un fondo in terra battuta e illuminata con lampioni fotovoltaici autoalimentati, così da aumentare la sicurezza anche nelle ore notturne, e sarà dotata di un sistema di distribuzione dell’acqua potabile e di idonei cestini portarifiuti”.
“Con questo progetto, di cui siamo particolarmente orgogliosi – aggiunge il sindaco Gianguido D’Alberto – andremo a promuovere uno dei luoghi più belli della città, sul quale stiamo investendo importanti risorse, rilanciandone la duplice funzione di polmone verde e teatro naturale pronto ad iniziative e manifestazioni di qualità come dimostrato già con Teramo natura indomita. Per la prima volta il Parco fluviale è oggetto di un intervento complessivo di cura, manutenzione e valorizzazione, con l’obiettivo di renderlo sempre più centrale nel progetto di rigenerazione urbana del capoluogo, promuovendone la bellezza e la versatilità”.