L’episodio è di ieri pomeriggio, quando alcuni soggetti appartenenti alla categoria dei fragili convocati nella Chiesa di San Maria degli Angeli di San Nicolò per la vaccinazione anti-Covid, sono dovuti tornare a casa dopo che un’infermiera ha riferito loro che i vaccini erano terminati.
È montata la rabbia per l’attesa inutile ed anche qualche polemica, soprattutto via social.
A quanto si apprende, la vicenda ha riguardato dodici persone che poi questa mattina sono state richiamate e subito vaccinate. “È accaduto che sono stati vaccinati anche dei caregiver di soggetti fragili che non avevano fatto però la dovuta specifica al momento della prenotazione sul portale – ha spiegato l’assessore Giovanni Cavallari – Quando si sono presentati, si è scelto di vaccinarli come da piano vaccinale. Margini di errore ci sono sempre, anche se le liste devono essere blindate e nominative ed il rischio di ‘imbucati’, comunque previsti dal piano, purtroppo c’è”.
Il vicesindaco, raggiunto telefonicamente, ha comunque sottolineato come il Comune si limiti di fatto ad eseguire servizio di “call center”, ovvero chiamare gli interessati secondo le liste fornite dalla Asl di Teramo e far sì che i luoghi scelti come location per la vaccinazione dei fragili (PalaScapriano e San Nicolò) siano funzionali e riscaldati.
“In ogni caso non deve accadere e abbiamo chiesto di avere ancor di più un’organizzazione di tipo militare, più precisa possibile”.
Ieri sono stati 720 i soggetti vaccinati, oggi si andrà con lo stesso numero, mentre i 900 inizialmente previsti per la giornata di domenica, saranno ridotti a circa 700.
Per la prossima settimana, sono assicurate le giornate di mercoledì e giovedì, sempre per la categoria dei fragili; per la giornata di venerdì si attende invece di sapere quante dosi si avranno esattamente a disposizione dalla fornitura che arriverà in regione martedì prossimo.