Dopo un anno di congelamento causa Covid, è tornato a riunirsi il tavolo per il dimensionamento scolastico a Teramo del quale fanno parte le dirigenze scolastiche, i sindacati della scuola e i rappresentanti dei Comuni.
Il tavolo, presieduto dal presidente Diego Di Bonaventura, è chiamato ad esprimersi rispetto ad accorpamenti (laddove gli istituti non raggiungono il numero minimo di studenti) e sulle richieste di nuovi indirizzi. La relazione tecnica introduttiva del dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale, Massimiliano Nardocci, ha chiarito il confine del lavoro da svolgere quest’anno anche alla luce di una situazione post pandemica che ha ancora riflessi molto importanti sull’organizzazione della scuola.
“I piani sono stati travolti dalle calamità naturali, per ultimo la pandemia ma noi eravamo e siamo ancora alle prese con il post sisma e i problemi della ricostruzione – ha chiarito – l’edilizia scolastica ha ripreso, anche nei piani del Governo, un ruolo di primo piano ma si tratta di progetti a medio termine. Quest’anno non possiamo che concentrarci sulla risoluzione dei problemi logistici più urgenti”.
Le scuole sottodimensionate, per legge, vengono accorpate e sono prive di un dirigente scolastico e di un dirigente amministrativo. A non raggiungere il dimensionamento, ha spiegato Narcocci, sono il programmatori e il geometri della città capoluogo il “Pascal-Forti” che: “ha un trend discendente consolidato e sul quale bisognerà lavorare per comprendere se e come è possibile invertire la rotta”. Le soluzioni, in questo anno di “passaggio”, potrebbe essere quello di mantenere l’aggregazione con la dirigenza del “Milli”, in ogni caso con una reggenza. Altro problema, più volte affrontato ma non risolto è quello riguardante l’Istituto d’arte e design di Castelli, decisamente sottodimensionato.
Il Comune di Bellante, presente alla riunione, ha chiesto un ritorno all’autonomia per l’istituto comprensivo che conta 566 alunni: attualmente è accorpato al comprensivo di Mosciano Sant’Angelo e insieme raggiungono i 1344 alunni. Tanti per una sola dirigenza con disagi per le famiglie. E’ pervenuta la richiesta di un nuovo indirizzo da parte del “Peano” di Nereto per un “tecnico economico sperimentale” mentre il Di Poppa alberghiero di Teramo è tornato a rappresentare la volontà di istituire il corso serale per adulti.
“Abbiamo incontrato i vertici regionali dell’ufficio scolastico cercando di concordare una linea comune – ha spiegato il presidente Di Bonaventura – che al momento, considerate le circostanze del tutto eccezionali con i quali si è dovuta misurare il mondo della scuola che torna in presenza dopo un anno di dad, potrebbe essere quella di congelare le attuali situazioni confermando le reggenze e gli indirizzi scolastici già esistenti”. Il Presidente ha però espresso una valutazione favorevole al corso serale per adulti al “Di Poppa” visto che: “non comporterebbe nuovi spazi e certamente risponderebbe ad una esigenza molto avvertita; quella di professionalizzare i lavoratori del settore”.
Alla riunione hanno preso parte anche il consigliere delegato all’edilizia scolastica, Luca Frangioni e il dirigente tecnico Francesco Ranieri. Nei prossimi giorni gli uffici predisporranno una bozza di Piano che sarà di nuovo sottoposta al Tavolo e poi al Consiglio. La decisione ultima, spetterà, come sempre, alla Regione.