“Dopo l’approvazione dalla Giunta comunale di Teramo della seconda fase del progetto Paride, mi sembrano inappropriate le dichiarazioni del Sindaco sulla paternità del programma di ammodernamento dell’impianto di pubblica illuminazione. Inappropriato è anche l’uso che è stato fatto delle somme stanziate per portare a compimento “Paride”. – afferma il Consigliere Luca Corona.
“È giusto fare chiarezza a riguardo”, prosegue Corona. “Il Progetto Paride ha come obiettivo la riduzione del consumo energetico, allo stesso tempo esso aumenta l’efficienza dei punti luce e riduce i costi di gestione e manutenzione degli impianti di illuminazione pubblica. Primo promotore del progetto fu l’amministrazione provinciale di centro-destra guidata dal compianto Presidente emerito Catarra. Il progetto era ed è lungimirante, ed è per questo che molti comuni, tra cui quello di Teramo, aderirono. Ricordo che era suddiviso in lotti, nello specifico il lotto chiamato “Gran Sasso” era quello che vedeva come capofila il Comune di Teramo con un importo pari a 10.900.000 €. L’allora Sindaco Brucchi accolse il progetto e il suo iter fu approvato quasi per intero dall’amministrazione di centrodestra. Non è corretto, quindi, prendersi i meriti di un progetto, voluto e portato aventi dall’amministrazione precedente”.
Conclude Corona: “Avrei preferito che la seconda parte dei fondi del progetto fossero utilizzati rispettando gli obiettivi iniziali, ovvero istallando punti luce nelle zone di Teramo, che attendono l’illuminazione da più di quarant’anni. L’amministrazione di centrosinistra ha invece preferito utilizzare quelle somme per l’istallazione delle telecamere, in un quantitativo superiore rispetto a quello previsto, quando per tale iniziativa si poteva attingere a fondi regionali. Se le telecamere sono importanti per scoraggiare atti vandalici, immaginate voi quanto possono essere importanti per la sicurezza i punti luce per zone che sono da anni al buio”.