Teramo. Il consigliere comunale Ivan Verzilli ha interrogato il sindaco di Teramo, l’assessore al territorio e quello all’ambiente; in merito al rudere di via Muzi e alle azioni amministrative da porre in essere. In particolare, nell’interrogazione si chiede se il Comune “intenda risolvere definitivamente la questione relativa al rudere di Via Muzi che rappresenta una ferita inferta al cuore del Centro storico sotto l’aspetto dell’igiene, del decoro, della pubblica incolumità sia dei residenti e sia degli utenti della pubblica via”.
E ancora: “Le motivazioni per le quali, a fronte delle risultanze del verbale del 04/10/2018 – attestante la non ottemperanza a quanto prescritto sia per quanto attiene ai lavori da eseguirsi che alle certificazioni da prodursi -, in sede di sopralluogo congiunto, il Comune abbia deciso comunque la riapertura delle strade, prendendo acriticamente atto delle dichiarazioni rilasciate dal tecnico della proprietà, senza fare emergere le numerose contraddizioni rilevabili dalla lettura dei documenti ed anche soltanto dalla mera presa visione dei luoghi; ciò, peraltro, con l’ulteriore considerazione che l’Assessore delegato alla materia avesse più volte stigmatizzato l’insufficienza di interventi palliativi”.
L’interrogazione, inoltre, riguarda le impalcature “se siano state formalmente autorizzate e per quale periodo di tempo, nonché se le stesse siano conformi alle attuali norme urbanistiche e di viabilità pedonale e stradale”, se la tassa di occupazione del suolo pubblico “sia stata regolarmente corrisposta dalla Bufera sas a far data dalla prima installazione ad oggi, posto che è stato escluso il nesso di causalità tra lo stato dell’edificio ed i danni derivanti dagli eventi sismici”, se e e con quale precisa tempistica “l’amministrazione intenda o meno avvalersi dei numerosi rimedi legislativi posti a tutela della pubblica incolumità e del decoro urbano, già richiamati e da ultimo rafforzati dal cd. decreto “Sblocca cantieri”, anche mediante l’immediato avvio della procedura di dichiarazione di degrado”. Il consigliere Verzilli chiede ancora se “in caso di constatata inosservanza attese le esposte contraddizioni, intenda disporre l’esecuzione dei lavori d’ufficio, provvedendo al recupero coattivo delle spese interamente sostenute in danno dei proprietari inadempienti e se intenda rivolgersi al Procuratore della Repubblica di Teramo al fine di chiedere l’adozione urgente di ogni rimedio di legge previsto per situazioni similari, anche attivando le competenti autorità per accertare se sia configurabile il reato di “omissione di lavori in edifici o costruzioni che minacciano rovina” ex art. 677 c.p. e/o il reato di “Inosservanza dei provvedimenti dell’autorità” ex art. 650 c.p.;”