Teramo. Sabato 13 marzo la Sezione Provinciale di Teramo della Federazione Italiana Pesca Sportiva ed Attività Subacquee, presso il Lago Alto Tordino a Valle San Giovanni di Teramo, organizza una giornata di inclusione sociale rivolta a ragazzi diversamente abili del Centro Diurno “Il Laboratorio” di Villa Brozzi.
L’evento è realizzato grazie al contributo della F.I.P.S.A.S. nell’ambito del progetto “Ripartiamo con la FIPSAS” finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Durante la mattinata i ragazzi del Centro Diurno saranno impegnati in diverse attività: saranno coinvolti inizialmente in una attività formativa affiancati dagli Istruttori Ambientali FIPSAS e da operatori della Cooperativa Nuovi Orizzonti. I ragazzi si cimenteranno quindi nella pesca alla trota, stavolta affiancati dai nostri tesserati con i quali condivideranno le attrezzature e le tecniche per insidiare i pinnuti.
“E’ un momento fondamentale per la sezione provinciale di Teramo della Fipsas”, commenta il Presidente Renato D’Alessio, “infatti è stato convenzionato un lago, l’Alto Tordino, che sarà utilizzato con continuità per attività di questo genere rivolte sia a ragazzi con diversa abilità sia ai ragazzi a partire dalla scuola primaria. Infatti, il prossimo appuntamento sarà un progetto, organizzato sempre grazie alla FIPSAS nazionale, dal nome “Preveniamo le dipendenze con lo sport, la natura e la cittadinanza attiva”. Il progetto, sotto l’acronimo PRE.DI.SPO.N.E., mira alla prevenzione e recupero delle patologie legate alle forme di dipendenza, utilizzando la pratica sportiva della pesca amatoriale, le attività outdoor e il contatto con la natura per rafforzare i legami col prossimo e la conoscenza di sé stessi come alternativa al gioco d’azzardo e, più in generale, alle dipendenze, compreso il nuovo fenomeno del Gaming Disorder”.
“Il mondo della pesca è un mondo composito” – commentano gli Istruttori Federali Ivan Di Cesare e Zefferino Guidi – “Compito della FIPSAS è anche quello di far conoscere i valori insiti in quello che, pur potendo apparire “solo un passatempo”, è invece uno sport nel quale convivono la passione, la pazienza, l’amore per la natura e la conoscenza dei suoi sottili equilibri.”
“E’ una sfida da vincere,” conclude Teresita Longo “in quanto caratteristiche tipiche dell’adolescenza e dell’età adulta sono autonomia personale, occupazione utile, interazioni sociali, partecipazione alla comunità e responsabilità familiare. Per la maggioranza delle persone con disabilità mentale e/o fisica queste tappe non sono spontaneamente raggiungibili, a causa proprio delle patologie e/o disturbi che insistono sulla persona, e possono rimanere loro precluse per tutta la vita, causando così ulteriori problematiche psicologiche sia per gli utenti che per i caregivers. Ciò che ci si propone con questo progetto è favorire l’inclusione sociale della persona con disabilità.
Credo fermamente che la pesca si ponga come un valido strumento di socializzazione con i pari neurotipici e normodotati poiché consente di rafforzare il legame di amicizia e stima tra individui, e come veicolo di promozione del turismo accessibile. La pesca costituisce uno sport di significativo valore poiché praticabile a qualsiasi età ed eco-sostenibile, pone chi la pratica a diretto contatto con la natura ed il territorio circostante. Per poter pescare correttamente sono inoltre necessarie doti di conoscenza dell’habitat in cui vivono i pesci e le varie tipologie ed abitudini di ciascuno, pertanto praticarlo consente di apprendere precipue competenze che cooperano all’accrescimento della propria autostima, permettendo un’effettiva inclusione nella comunità di appartenenza e migliorando la qualità della vita.”
“Un grazie alla Cooperativa Nuovi Orizzonti che gestisce il Centro Diurno “Il Laboratorio”. Ed un grazie ai soci delle associazioni coinvolte (ASD Teramo Spinning e APSD San Benedetto) per la fondamentale collaborazione”, conclude la nota.