Confronto acceso nel pomeriggio odierno tra il Governatore della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, ed i residenti delle case Ater di Colleatterrato ormai da troppo tempo lontani dalle loro case che hanno dovuto abbandonare dopo le scosse di terremoto (anche in caso di danni di lieve entità).
Diversi cittadini hanno atteso Marsilio, accompagnato dai consiglieri regionali Toni Di Gianvittorio e Pietro Quaresimale. Erano presenti anche il sindaco Gianguido D’Alberto, il direttore dell’USR, Vincenzo Rivera, ed il presidente dell’Ater Teramo, Nicola Salini.
A leggere una lunga lettera a nome degli sfollati è stata Anna Di Ottavio, presidente del Comitato Teramo Est, ma in generale diversi cittadini si sono avvicinati per chiedere spiegazioni e per sincerarsi che il trasferimento nelle case acquistate dalla Regione Abruzzo sia temporaneo e non definitivo (come in molti temono). “Quello che si deve fare, si fa a prescindere da dove siete”, ha sottolineato Marsilio, con i residenti che però non escludono la possibilità di clamorose azioni di protesta (blocco di strade) se durerà ancora la situazione di stasi. Anche i commercianti della zona si sono fatti sentire perché lo spopolamento del quartiere ha portato ovviamente ad avere meno introiti e, di conseguenza, difficoltà maggiori di andare avanti.
RIFINANZIAMENTO Il direttore Rivera ha sottolineato che il 15 settembre prossimo verrà firmata una nuova ordinanza per rifinanziare i lavori facenti capo all’Ater di Teramo (58 progetti totali in tutta la provincia di Teramo). Fondi (87milioni di euro, di cui 10 milioni di euro all’Ater di Pescara) che erano andati perduti perché dovevano essere utilizzati entro il 31 dicembre scorso, ma che materialmente erano arrivati nelle casse solo nel maggio di un anno fa. “In sei mesi fare tutto era impossibile”, ha sottolineato Rivera, mentre Marsilio non è stato tenero con il commissario Farabollini che aveva firmato la precedente ordinanza (e che firmerà la prossima di metà settembre).
Ad attendere le Istituzioni, striscioni già realizzati in una precedente protesta e che sono stati lasciati a ricordare la situazione dei cittadini. Tra l’altro un residente ha fatto notare che gli era stata assegnata una nuova abitazione temporanea non ancora ultimata a Villa Falchini ma, dopo un breve confronto, è stato chiarito che non dovrà attendere la fine dei lavori della nuova palazzina ma troverà altro alloggio.