Teramo, protocollo d’intesa sull’inserimento dei lavoratori stranieri

Teramo. Si è svolto l’incontro organizzato dal Prefetto di Teramo e presieduto dal Viceprefetto Roberta Di Silvestro per l’avvio del Tavolo Territoriale per l’attuazione del Protocollo Nazionale del 16 maggio 2022 volto a favorire l’inserimento socio lavorativo dei cittadini stranieri in condizioni di vulnerabilità.

Il Tavolo Territoriale è partecipato da: le Associazioni Imprenditoriali e le Organizzazioni Sindacali del settore dell’edilizia teramano, le Casse Edili e le Scuole Edili di Teramo, i Centri di Accoglienza Straordinaria CAS provinciali, hanno condiviso i contenuti del Protocollo di Intesa e concordato l’avvio delle attività.

Scopo del Protocollo è l’inserimento lavorativo dei cittadini immigrati richiedenti o titolari di protezione internazionale o temporanea e altre categorie di cittadini stranieri in condizioni di vulnerabilità con permessi di soggiorno che consentono l’attività lavorativa.
Tale inserimento lavorativo avverrà attraverso percorsi formativi dedicati ed altre misure di politiche attive del lavoro messe a rete tra i CAS e le Scuole Edili del sistema bilaterale teramano.

Come Filca Cisl siamo orgogliosi di poter affermare che Teramo è la prima provincia d’Abruzzo ed una delle poche in Italia ad aver avviato il Tavolo Territoriale del protocollo.
Per la Filca Cisl tale iniziativa ha una forte rilevanza non solo in tema di inserimento lavorativo dei lavoratori immigrati, ma negli ambiti ad esso strettamente connessi che sono l’inclusività sociale, l’autonomia economica, l’allontanamento da forme di sfruttamento e di illegalità, l’acquisizione di una professionalità da spendere nel corso di tutta la vita lavorativa.

Più strettamente connessa alle esigenze del settore è invece la specificità che questo progetto assume relativamente alla forte richiesta di lavoratori che l’edilizia esprime da un paio di anni a questa parte e il bisogno occupazionale che proviene dai cittadini stranieri.
Come Filca Cisl abbiamo potuto verificare che il bisogno di reperire lavoratori per far fronte alla crescita esponenziale dei cantieri edili, ha favorito l’inserimento nel settore di mano d’opera non qualificata e soprattutto senza una adeguata alfabetizzazione linguistica e professionale: la maggior parte di questi nuovi ingressi riguarda lavoratori che entrano per la prima volta in un cantiere e non parlano ne comprendono la lingua italiana.

Questo ha causato un abbassamento della qualità del lavoro e soprattutto un incremento degli infortuni. Il cantiere edile è un luogo di lavoro in continua mutazione e solo una adeguata conoscenza delle fasi lavorative e un ordinato e logico coordinamento di tutte le maestranze presenti, diminuiscono il rischio di infortuni. E’ per questo che la comprensione del linguaggio comunicativo e del lavoro, la formazione professionale specifica, stage in cantiere e una reale motivazione nello svolgere questo lavoro sono i capitoli su cui CAS e Scuole Edili hanno deciso di lavorare. Una volta adeguatamente pronti, i lavoratori verranno presentati alle imprese e dalle stesse inseriti nel proprio organigramma.
Ancora una volta, così come accaduto col Tavolo sui flussi della mano d’opera in edilizia ed il Protocollo di Legalità sulla ricostruzione post sisma, il coordinamento tra la Prefettura ed il sistema della bilateralità di Teramo dimostra di saper cogliere in maniera pragmatica le sfide strutturali del settore edile, per avere cantieri più sicuri e per garantire a lavoratori senza alcuna protezione un presente ed un futuro di integrazione e lavoro.

 

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