La Asl di Teramo si riappropria della formazione degli infermieri. Presentato il corso di laurea in infermieristica, iniziativa su cui hanno puntato molto il direttore amministrativo Maurizio Di Giosia, il manager Roberto Fagnano, l’Università dell’Aquila.
Presenti l’assessore regionale alla Sanità Nicoletta Verì e il vescovo monsignor Lorenzo Leuzzi che ha dato il suo contributo affinché il progetto andasse in porto. Il corso ha la durata di tre anni e dà la possibilità di creare al termine del percorso didattico 25 nuovi infermieri.
Ogni anno 25 aspiranti infermieri potranno iscriversi al corso di laurea, diretto dal dottor Giovanni Muttillo. Il sogno del direttore del corso di laurea in infermieristica è quella di creare soprattutto l’infermiere di famiglia, che dia in qualche modo la possibilità di deospedalizzare i malati acuti che possono seguire terapie stando a casa con l’assistenza periodica, se necessario, di una figura infermieristica qualificata. L’iniziativa messa in campo dalla Asl con l’Università dell’Aquila garantisce anche un duplice aspetto.
L’assessore regionale Verì ha sottolineato l’importanza di questo corso che qualifica comunque ulteriormente il sistema sanitario abruzzese e in modo particolare quello teramano.
Il direttore amministrativo Di Giosia ha ricordato tra le altre cose come per la Asl di Teramo il progetto messo ora in campo non sia una novità assoluta.
L’assessore Verì a margine dell’incontro con la stampa ha affrontato anche la questione legata alla chiusura del reparto di senologia dell’ospedale di Atri, che ha sollevato le proteste dei sindaci della vallata del Fino, spiegando le ragioni di una simile scelta.