Il giudice, però, condanna l’istituto di credito, ora Banca Popolare di Bari, a rifondere il risparmiatore dell’investimento iniziale, pari a 4500 euro. Oltre, ovviamente, a tutti gli oneri accessori e alle spese legali. Il giudice di pace del tribunale di Teramo, Maurizio Piscione ha condannato l’istituto di credito che ha rilevato Banca Tercas, per inadempienze contrattuali legate all’operazione di un investimento finanziario effettuato, attraverso la banca, da un risparmiatore di Montorio (difeso dall’avvocato Alessandro Ragionieri).
Il giudice non togato, infatti, rigettando le eccezioni dell’istituto di credito, ha ribadito che il rapporto contrattuale tra le parti è da ritenersi di natura contrattuale, trattandosi di prestazioni che si sostanziano con servizi di intermediazione di investimento finanziario. In poche parole, l’intermediazione effettuata per l’acquisto a beneficio del risparmiatore di titoli azionari, impone all’istituto di credito specifici obblighi e responsabilità in fatto di inadempienze contrattuali.
E sotto questo aspetto, sulla scorta del regolamento Consob, l’intermediario finanziario (la banca) è tenuto a fornire all’investitore tutte le informazioni utili per assicuragli di poter effettuare una scelta consapevole nell’investimento. Anche durante l’esecuzione del rapporto negoziale. Cosa che nel caso di specie non si è verificata, ragione per la quale il giudice ha proceduto alla risoluzione del contratto di acquisto dei titoli azionari.
Riconoscendo al risparmiatore in indennizzo pari al capitale investito iniziale, oltre agli interessi legali, condannando Banca Popolare di Bari anche al pagamento delle spese legali.