Una sentenza che il presidente Leo Iachini della Tercoop definisce “scarna e sbrigativa”, quella del Consiglio di Stato sulla questione parcheggi a Teramo “che conferma l’inammissibilità del nostro ricorso perché non avendo partecipato alla gara non avremmo diritto a contestarla, anche se non esiste una specifica normativa al riguardo che lo impedirebbe, sorvolando come il Tar Abruzzo sui motivi e sulle illegittimità che hanno costretto alla rinuncia”.
E ancora: “Uno dei punti più importanti da noi segnalati, la penalizzazione del pubblico interesse con la scelta del project financing e l’esclusione del nostro progetto molto più vantaggioso per le casse comunali e per i posti di lavoro garantiti, c’è stata con l’aggiudicazione dell’appalto e non prima, quando l’offerta poteva essere ancora migliorata in sede di “gara” o di trattative e pertanto la contestazione della specifica illegittimità poteva avvenire solo dopo l’accettazione dell’offerta penalizzante da parte del Comune. Con l’intento di contrastare la corruzione, l’Unione Europea e l’Anac emanano direttive per la protezione dei segnalatori di illegittimità che danneggiano il pubblico interesse, anche con il sostegno finanziario per gli eventuali costi di contenziosi legali. La sentenza del Consiglio di Stato al contrario, non solo ignora le nostre segnalazioni e le nostre denunce, ma ci condanna a risarcire con 5mila euro a testa il Comune di Teramo che le illegittimità le ha commesse e la Easy Help che ne ha tratto un ingiusto vantaggio. Una sentenza inaccettabile dall’effetto intimidatorio, da monito per i futuri discriminati che intendessero reagire agli abusi della Pubblica Amministrazione”.
Iachini sottolinea che “paradossalmente l’unica “illegittimità” riscontrata ed evidenziata dai giudici è stata la lunga proroga da noi non richiesta che avrebbe addirittura favorito la Tercoop, ignorando che una specifica inchiesta della Procura non aveva riscontrato un nostro indebito arricchimento, ma solo costretti per un decennio a lavorare in perdita con le continue sottrazioni di stalli fino all’indebitamento con il Comune. Cosa che invece non si può affermare per gli altri concorrenti del parcheggio di Piazza Dante, che nel 2022 continuano ad incassare dal piano a raso nonostante il risarcimento completato nel 2019. L’ultimo nostro atto dovuto sarà la segnalazione di questa emblematica vicenda alla Corte Europea di Giustizia che potrà fare le sue valutazioni su quanto è avvenuto nell’appalto dei parcheggi a pagamento di Teramo e in alcuni tribunali della nostra cara Italia. Nel frattempo “il regalo” andrà in porto con grande soddisfazione di gran parte della politica teramana e degli annessi “megafoni”, che sulla gestione delle strisce blu hanno ampiamente e ripetutamente dimostrato di legare l’asino dove ordina lo stesso padrone. La Tercoop lascerà la gestione dei parcheggi teramani dopo aver vinto dal 1992 tutte le gare indette dal Comune di Teramo senza godere di un diritto di prelazione ma per la bontà delle sue offerte, solo perché due amministrazioni comunali, una di centrodestra e l’altra di un sedicente centrosinistra, hanno volutamente ignorato e scartato le sue più vantaggiose proposte, per favorire oggi un project financing che dimezzerà il guadagno per il Comune e garantirà profitti alla Easy Help, una cooperativa sociale segnalata all’Anac per gravi inadempienze contrattuali in due recentissime gestioni di parcheggi a pagamento. Un vero capolavoro politico amministrativo”.