Oggi pomeriggio il comitato ristretto dei sindaci, convocato dal presidente Gianguido D’Alberto, si è riunito per confrontarsi con la direzione strategica della Asl sullo studio di fattibilità del nuovo ospedale e sul tema delle liste di attesa.
La riunione è stata allargata anche al presidente della Provincia di Teramo, Diego Di Bonaventura, e ai sindacati.
I tecnici della Asl hanno illustrato a grandi linee il contenuto dello studio, che prevede la realizzazione di un moderno ospedale da 501 posti letto in linea con il Dm 70, messo in rete con gli altri tre ospedali spoke di Giulianova, Atri e Sant’Omero.
E’ stata anche illustrata la possibile configurazione del nuovo ospedale, pensato per essere un hub di secondo livello. In pratica vengono, fra l’altro, creati percorsi dedicati all’emergenza e urgenza veloci e senza commistioni con l’attività clinica ordinaria. “Inoltre l’umanizzazione degli spazi e dei percorsi di cura sarà uno dei punti cardine del nuovo ospedale, insieme alla sicurezza dei pazienti e degli operatori sanitari. Sarà una struttura flessibile che prevede spazi e percorsi in caso di pandemia o di maxi emergenze”, fa sapere la Asl in una nota.
Un altro aspetto del progetto è fortemente legato al futuro dell’ospedale Mazzini di Villa Mosca. Qui è prevista quella che è stata chiamata Casa della salute e che racchiude una serie di servizi territoriali tra cui un ospedale di comunità che assiste i pazienti che non hanno più bisogno dell’ospedale per acuti ma ancora non possono essere assistiti a casa. Altre strutture che saranno collocate al Mazzini sono la casa della comunità per i bisogni sociali e sanitari dei pazienti sul territorio, un importante centro di riabilitazione che eviti il disagio di spostamenti in strutture fuori regione e servizi diagnostici di primo livello. Tutto questo fa parte di un piano che ridisegna l’assistenza territoriale che prevede in provincia una distribuzione capillare, fra l’altro, di case di comunità e ospedali di comunità. Si tratta di strutture finanziate con i fondi del Pnrr.
“Abbiamo progettato un nuovo assetto sanitario per la nostra provincia: in quest’ambito il Mazzini sarà il fulcro di attività territoriali importanti, fra cui peraltro alcune che generano una forte mobilità passiva e molti disagi ai cittadini, costretti a spostarsi fuori regione. Penso ad esempio alla riabilitazione – ha spiegato il direttore generale della Asl, Maurizio Di Giosia – per quanto riguarda l’attività ospedaliera, inoltre, riteniamo fondamentale la realizzazione di una nuova e moderna struttura, in grado di rispondere alle esigenze e ai criteri della medicina attuale e del futuro, e che sia attrattiva per nuove e qualificate professionalità”.
“La riunione di oggi è stata particolarmente positiva – fa notare il sindaco D’Alberto – in quanto va nella direzione di lavorare tutti insieme per disegnare la sanità teramana dei prossimi 50 anni. Oggi più che mai per evitare strumentalizzazioni è infatti necessaria la condivisione delle informazioni con il territorio. Quello di cui stiamo parlando non è la mera delocalizzazione del Mazzini, che come città non accetteremo mai, ma di potenziare la sanità teramana e renderla sempre più competitiva, evitando che altre province possano usufruire dei soldi stanziati per il nostro territorio. L’invito alla Regione è di mettere in campo una pianificazione all’interno di un orizzonte serio, così come serve un’adeguata copertura finanziaria. Noi dobbiamo farci trovare pronti e all’interno del comitato dei sindaci troveremo le forme e i modi per proseguire questo confronto”.
Alla riunione erano presenti anche i sindacati confederali, l’Anaao, il Nursind e la Fvm.
Come secondo punto all’ordine del giorno, è stato trattato il problema delle liste di attesa, con la partecipazione dei membri della commissione comunale sanità di Teramo (Vincenzo Cipolletti, Pina Ciammariconi e Graziano Ciapanna) che hanno segnalato alcune criticità e avanzato anche delle proposte. La Asl ha illustrato i primi risultati del piano straordinario per il contrasto dei tempi lunghi di attesa, messo in campo da fine 2021.