I Comitati di Quartiere di Teramo, circa due anni fa, si sono costituiti in un Tavolo di lavoro, insieme ad altri 32 associazioni cittadine, rappresentanze sindacali, categorie del commercio e gruppi ambientalisti. “Tutto quanto allo scopo di difendere l’attuale collocazione dell’ospedale Mazzini in località Villa Mosca, area perfettamente urbanizzata, collinare e particolarmente adatta alle cure sanitarie”.
“La nostra non è una semplice posizione campanilistica, ma il risultato di un’attenta analisi che porta alla dimostrata convinzione che e’ possibile ampliare e ristrutturare il Mazzini con gran parte delle risorse finanziarie gia’ esistenti (82 mln Ministero Salute). L’operazione, se perpetrata insieme a nuovi investimenti tecnologici e ad un adeguamento nel numero del personale medico e paramedico, portera’ nel medio e lungo termine ad un abbattimento degli indici di mobilità passiva registrati nella Asl di Teramo. Al riguardo, riteniamo che sia urgente ed indifferibile attuare un’offerta sanitaria migliore, a vantaggio della popolazione, soprattutto quella più bisognosa. Questo traguardo non si raggiunge con la realizzazione di “vuoti” contenitori sanitari, spesso risultati inutili, ma attuando una politica sanitaria che, come detto, favoriscano l’utilizzo di maggiori risorse umane e di nuove tecnologie innovative”.
E ancora: “Sul punto, in riferimento ad un riadattamento e riorganizzazione del servizio sanitario locale, si vuole ancora ribadire: alla citta’ di Teramo spetta un nosocomio Dea di secondo livello in modo che si possa migliorare ed implementare le diverse prestazioni medico-specialistiche; in riferimento alla localizzazione del nuovo ospedale, che la Asl di Teramo ed alcuni esponenti delle istituzioni locali vogliono che si collochi fuori citta’, in localita’ Piano D’Accio, comportante un costo prossimo ai 400 mln di euro, e’ nostro convincimento perorare con forza la riqualificazione e l’ampliamento dell’attuale ospedale Mazzini (al costo preventivato di €130 mln), per il quale si dispone della somma di €82 mln. Siamo quindi interessati affinché la somma già disponibile possa essere utilizzata per la riqualificazione sismica e per l’ampliamento del vecchio nosocomio, già dotato di ottime infrastrutture e collocato in un luogo ambientalmente salubre. Spendere centinaia di milioni di euro per una nuova struttura sanitaria, peraltro in un luogo posto ai margini di un fiume, comportante un aggravio tariffario per i cittadini utenti, non pare possa essere la soluzione a vantaggio della collettività teramana; con la proposta di riqualificazione del Mazzini, si vuole dire SI al riutilizzo delle strutture sanitarie di proprietà della Asl di Teramo già esistenti in città; SI al riequilibrio territoriale della città, oggi fortemente squilibrata verso aree rivierasche a danno sia del centro storico che dei territori interni montani del Gran Sasso-Monti della Laga; No ad eventuali project financing nella sanità; NO ad un ulteriore consumo del suolo e NO all’abbandono di un altro importante contenitore di proprietà Asl”.