Nei giorni scorsi la squadra mobile di Teramo, all’esito di indagini svolte con il coordinamento della locale procura della Repubblica, ha dato esecuzione all’ordinanza con la quale il gip di Teramo ha applicato la misura cautelare del divieto di avvicinamento nei confronti di un uomo rumeno all’ex moglie, alla madre ed alla sorella di lei e ai loro due figli, nonché ai luoghi da loro frequentati.
Secondo le indagini l’uomo, dal mese di giugno 2020, avrebbe ripetutamente maltrattato la ex compagna, controllando continuamente i suoi spostamenti appostandosi sotto la sua abitazione, inviando numerosi messaggi a lei e ad uno dei figli per chiedergli minacciosamente foto o video allo scopo di controllare i movimenti della moglie accusandolo anche di proteggere la madre.
L’uomo inoltre, era arrivato a minacciare di uccidere la ex compagna, i loro figli, nonché qualunque altra persona le fosse stata vicina, qualora fosse venuto a conoscenza di relazioni con altri uomini. Il predetto in un paio di occasioni aveva anche percosso la donna sempre per motivi connessi alla sua gelosia.
Inoltre la squadra mobile di Teramo ha tratto in arresto e condotto in carcere un italiano, residente a Teramo, di 35 anni (generalità non fornite dalla polizia), in esecuzione del provvedimento emesso dall’Ufficio di Sorveglianza di Pescara che ha disposto, per l’uomo, la cessazione della misura alternativa dell’affidamento in prova ai servizi sociali in considerazione del nuovo provvedimento di esecuzione di pene concorrenti, emesso dalla Procura della Repubblica di Teramo, che ha rideterminato la pena residua complessiva di anni 15 e mesi 1 di reclusione. L’uomo è stato condannato per numerosi reati di ricettazione commessi in provincia dal 2011 fino al 2015 e per il reato di bancarotta fraudolenta.