La risposta rapida ed efficace ai focolai di malattie trasmesse dagli alimenti è uno dei temi centrali del Piano di Prevenzione 2014-2018 della Regione Abruzzo che ne individua le risorse, definendo i compiti, le responsabilità, le modalità d’intervento e di coordinamento dei diversi attori chiamati a operare. Per gestire efficacemente un’emergenza che minaccia la sicurezza alimentare sono indispensabili una corretta organizzazione, una formazione specifica ex ante e, ovviamente, conoscenze tecnico-scientifiche certificate.
Caratteristiche che l’IZS dell’Abruzzo e del Molise non solo possiede ma trasferisce in tutto il mondo e per le quali viene chiamato spesso a intervenire, come chiarisce il Direttore Generale Nicola D’Alterio: “Ricordando solo gli ultimi casi nazionali, ci siamo occupati del focolaio di Listeriosi verificatosi nel 2015-2016 nella Regione Marche, coordinando l’attività diagnostica con tecniche di ultima generazione come la NGS che ci ha permesso di caratterizzare i ceppi di Listeria monocytogenes isolati dalle persone colpite, dagli alimenti e dall’ambiente, quindi rintracciare l’alimento responsabile del focolaio, in quel caso la coppa di testa, attraverso analisi di bioinformatica. A metà agosto del 2017”, continua D’Alterio, “il Ministero della Salute ci ha incaricato di svolgere le analisi su campioni di uova, carne di pollame e prodotti ovo‐derivati in seguito all’allerta europea sulla contaminazione di uova provenienti dall’Olanda. Per restare nel nostro territorio, la scorsa estate siamo intervenuti nel caso della gastroenterite da Campylobacter che ha colpito gli alunni di oltre venti scuole di Pescara, isolando e caratterizzato il microrganismo con tecniche di biologia molecolare fino a sequenziare l’intero genoma e individuare l’alimento responsabile della tossinfezione”.
Nel campo della sicurezza alimentare l’Istituto è impegnato da anni nella formazione e nel trasferimento di conoscenze ai professionisti del settore. Dal 2 al 30 maggio si è svolta la prima fase del corso di formazione blended, ovvero in modalità mista e-learning e residenziale, “Gestire le emergenze (epidemiche e non) relative alla sicurezza alimentare e agli eventi straordinari” che il 5, 6 e 7 giugno concluderà con tre giornate in presenza. Il corso utilizza metodologie e strumenti innovativi, interattivi, progettati per favorire l’acquisizione di competenze tecnico-specialistiche e supportare la pratica lavorativa.
Il responsabile scientifico è il dott. Francesco Pomilio, medico veterinario esperto di sicurezza alimentare dell’Istituto: “Nell’intero percorso formativo è centrale l’utilizzo del Toolkit for investigation and response to Food and Waterborne Disease Outbreaks dell’ECDC. Assieme agli esperti del reparto Formazione e Progettazione del nostro Istituto abbiamo tradotto in italiano queste importanti linee guida redatte dall’ECDC, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, adattandole al nostro contesto nazionale e più specificatamente locale”.
I beneficiari del corso sono, infatti, 32 professionisti del Servizio Sanitario abruzzese tra medici veterinari, chirurghi, biologi, tecnici sanitari di laboratorio biomedico e tecnici della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro, formati per essere in grado di realizzare piani di emergenza in materia di sicurezza alimentare secondo protocolli di collaborazione tra i diversi stakeholders del sistema: Autorità competenti locali, ospedali e laboratori diagnostici, laboratori deputati alla diagnostica e alla sorveglianza nel settore alimentare e veterinario.
Nella seconda giornata di formazione del 6 giugno i partecipanti, divisi in 4 gruppi e supportati da tutor/facilitatori dell’IZSAM, effettueranno esercizi di simulazione ispirati alle regole metodologiche della gamification in quattro aziende del territorio: il Salumificio Salpi di Ancarano (TE), l’Ipermercato Oasi di Piano D’Accio (TE), il Ristorante Resort Regis di Turrivalignani (PE) e il Mattatoio Comunale di Pescara.