Teramo. Nel mese di luglio scadrà l’appalto relativo alle manutenzioni di tutte le strutture della ASL teramana. L’appalto, di cui è aggiudicatario il CNS (Consorzio Nazionale dei Servizi), è attualmente parzialmente affidato alla ditta bolognese KINEO.
A meno di un mese dalla scadenza, però, non risulterebbe attiva nessuna nuova gara, né ci sono notizie su chi, nel prossimo futuro, si occuperà delle attività necessarie per garantire che funzionino e possano restare aperti gli ospedali di Teramo, Giulianova, Atri e Sant’Omero e tutti gli altri edifici di competenza ASL dislocati nel territorio provinciale.
L’appalto negli ultimi anni ha già vissuto una serie di vicissitudini legate, in particolare, alla sorti della principale azienda coinvolta fin dal 2013 ed uscita di scena nel 2019: la pescarese MODUS, attualmente in procedura fallimentare. Problematiche e difficoltà che continuano a scaricarsi sui lavoratori coinvolti (ultima, in ordine di tempo, l’errata emissione di MODUS della certificazione fiscale necessaria per le dichiarazioni dei redditi).
“L’assenza di notizie circa l’eventuale prosecuzione dell’affidamento dell’appalto al CNS”, si legge in una nota di Fim Cisle Fiom Cgil, “e quindi anche alla KINEO, nei mesi scorsi ha impedito qualsiasi tipo di trattativa volta a migliorare le condizioni economiche dei lavoratori che, nonostante i delicatissimi ruoli che sono chiamati a svolgere, non beneficiano di nessuna contrattazione integrativa. Attualmente chi negli ospedali teramani si occupa di garantire, ad esempio, il funzionamento di corrente elettrica, riscaldamento, porte ed uscite di emergenza, non beneficia neanche dei buoni pasto.
Tutto ciò nonostante l’emergenza COVID, così com’era stato già per il blackout e la nevicata del 2017, abbia dimostrato quanto importante sia l’attività quotidiana di questi tecnici, in particolare nei momenti di crisi.
Tecnici con specifiche ed elevate competenze e professionalità, di cui la sanità pubblica non può permettersi di fare a meno se vuole garantire ai cittadini servizi dignitosi, che però non sanno, dal prossimo mese, se e con chi continueranno a lavorare.
“Tecnici che, in caso di un cambio appalto fatto all’ultimo momento”, proseguono i sindacati, “rischiano anche di vivere gli stessi problemi fiscali, contrattuali, di gestione delle ferie e del proprio contratto di lavoro già vissuti lo scorso anno (35 di loro, tra l’altro, hanno anche le difficoltà derivanti dall’ulteriore anomalia di essere dipendenti a tempo indeterminato di un’agenzia interinale).
La ASL di Teramo deve quindi farsi immediatamente carico della questione: ne va del futuro occupazionale di quasi 100 persone e dell’idea di sanità pubblica che si vuole offrire al territorio”.